sabato 25 luglio 2015

POLESINE, IL DELTA DEL PO - LA TERRA CHE ISPIRA I FOTOAMATORI DI FACEBOOK

POLESINE, IL DELTA DEL PO
LA TERRA CHE ISPIRA I FOTOAMATORI DI FACEBOOK

Questo il filmato della selezione dei post di luglio 2015 nel Gruppo "Polesine".
Luglio 2015, un mese torrido a causa dell'anticiclone africano. Sarà ancora così fino a ferragosto. Qualche defezione fra gli iscritti che seguono attivamente il gruppo  "Polesine" che ha superato la quota di 3500 membri, ma ancora molti che pubblicano meravigliose immagini, per le quali c'è molto imbarazzo nella scelta; per fortuna le foto ambientali sono  quelle che si prestano di più per la preparazione di video. Con la Musica di Beethoven, i tramonti, i cieli ed i paesaggi del Delta, l'atmosfera è assicurata. Buona visione e Buone Vacanze. PinoSchiesari alias PinoVision


giovedì 23 luglio 2015

LA REGIONE VENETO (ITALY) PER EXPO 2015 - PROMOZIONE AGROALIMENTARE

PROMOZIONE AGROALIMENTARE DELLE ECCELLENZE DEL VENETO NEI SETTORI:

 Itticoltura, Cereali, Zootecnia, Latte e Formaggi, Olivicoltura, Frutticoltura, Orticoltura, Legno, Vitivinicoltura

10 video clip pubblicati da Visit Veneto in questi ultimi giorni, con immagini promozionali dei vari settori agroalimentari del Veneto. Si possono guardare singolarmente e, volendo, nell’unico video nel quale li ho messi, conservando i titoli di coda finali per la paternità (i video sono stati finanziati dalla Regione Veneto e prodotti da Veneto Agricoltura); per non ripetere 10 volte il medesimo brano musicale ho messo la parte finale strumentale della nona sinfonia di Beethoven, della raccolta gratuita di Youtube.
Questo il video unificato

  

Questi di seguito i singoli video (non sono nello stessso ordine del video unificato)

martedì 21 luglio 2015

ROVIGO, CITTA' DEI GRANDI FIUMI

ROVIGO CITTA’ DEI GRANDI FIUMI, CAPITALE DEL POLESINE,
DOVE IL DELTA DEL PO E L’ADIGE INCONTRANO IL MARE

Per la storia di Rovigo suggerisco questi siti web:
In questo post ho messo alcune foto di Rovigo e un video suggerito oggi da Youtube: ROVIGO, LA CITTA' VECCHIA, completo.    
Si tratta di un documentario di 30 minuti. L'autore  è il giovane regista rodigino Alberto Gambato ("La lunga marcia dei 54" - film documentario sull'eccidio di Villamarzana, realizzato nel 2011 e, recentamente, "L'Isola che c'era", menzione speciale alla cerimonia di chiusura dell'ultimo Green Screen Festival di Belgrado, documentario per ricordare il primo cortometraggio del regista rodigino Renato Dall'Ara; e altri fra i quali "Lo sguardo di Lucia", dedicato a Lucia Cominato, una vita nel volontariato).
In Youtube si trova anche in 3 episodi. Ho unito i tre spezzoni pubblicati dal Comune di Rovigo nel 2012, tagliando le parti comuni che si sovrapponevano; ho inserito musica classica della collezione Youtube, togliendo la pubblicità.  Il video, accompagnato da didascalie illustrative delle immagini, è molto adatto alle Scuole. Pino Schiesari

Per guardare il video cliccare in quest prima immagine





Antica cartografia di Joan Blaeu,  pubblicata nel 1704 da Pierre Mortier di Amsterdam







lunedì 20 luglio 2015

IL SOLE NEL DELTA DEL PO - RISERVA DI BIOSFERA UNESCO

DELTA DEL PO RISERVA DI BIOSFERA UNESCO 

PO DELTA BIOSPHERE RESERVE UNESCO

dove ci sono i tramonti più belli del mondo

where there are the most beautiful sunsets in the world

In Italia, nel Veneto ed Emilia-Romagna, dove il fiume diventa mare e al mattino incontra il sole.

In Italy, in the Veneto and Emilia-Romagna, where the river becomes the sea and in the morning, meet the sun.


TRAMONTI NEL DELTA DEL PO IN 3D from Pino Schiesari on Vimeo.






POPOLAZIONE RESIDENTE NEL TERRITORIO DELLA RISERVA DELTA DEL PO


La popolazione totale dei 16 Comuni  nell'anno 2012, secondo i dati Istat, è di 158.754 unità, ma ad uno sguardo più attento i Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, in corsivo nel tabella che segue, contribuiscono al MAB con il territorio disabitato della ZPS (zona di protezione speciale – Bird Direttiva) "Valle del Mezzano".  Di conseguenza, la vera popolazione totale all'interno della riserva della biosfera  è di 118.070 unità, circa 120.000 oggi. Poiché le aree urbane rientrano nella transizione, ne consegue che la popolazione è concentrata al 90% nelle zone di transizione.

La Riserva  copre una superficie di 139.398 ettari, di cui il 10% sono settori chiave (core), il 40% (buffer) e il 50% (transizione). L'area copre praticamente l'intero delta, quello attivo e anche l'antico delta. Oltre ad avere una dimensione significativa ha anche una composizione equilibrata delle 3 zone. Settori chiave non cadano solo all'interno delle zone umide, ma anche delle zone boschive che sono la più ampia estensione nelle due Provincie.
I settori principali sono stati individuati nelle le zone più importanti e rappresentative per gli aspetti ambientali del Delta. Per designare sono state scelte le aree centrali, le aree che sono già ben protette. In particolare le aree centrali che cadono anche all'interno dei tre Siti Ramsar della riserva MAB proposta e dentro il perimetro dei siti della zona della rete Natura 2000. Essi coprono 13.495 ettari, pari circa al 10% della Riserva Biosfera, e sono identificati con il colore verde nella mappa.


DISCIPLINA DELLE TRE AREE NELLE ZONE DEL MAB

• Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la
protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno.

• Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua
conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente
le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità
dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi.


• Transition zone, o area di cooperazione, non è sottoposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente.

domenica 19 luglio 2015

Po Delta and photographic art groups facebook




ARTE FOTOGRAFICA DAI GRUPPI FB POLESANI E DELTA DEL PO from Pino Schiesari on Vimeo.

ADRIA INTERNATIONAL RACEWAI : eccellenza nel Delta del Po




Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'autodromo Adria International Raceway è il cuore di un complesso multifunzionale nato nel 2002 alle porte del Parco del Delta del Po, in provincia di Rovigo.
Ubicato nei pressi dell'abitato di Cavanella Po, vicino ad Adria, la Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) ha accordato al circuito l'omologazione per i test di Formula Uno. L'autodromo polesano, inoltre, ha ospitato dal 2006 il FIA GT, il massimo campionato granturismo a livello mondiale e, nel recente passato, è stato scenario di gare del DTM e della Formula 3 Euroseries. Ad Adria fanno tappa anche tutti i principali campionati nazionali (Formula 3000, Formula Tre, Gt, Prototipi, Superstars Series, Turismo, C1 Cup). L'autodromo, inoltre, si è reso promotore di challenge a basso costo per favorire l'allargamento della base dei praticanti lo sport automobilistico.
L'impianto si sviluppa su una superficie alquanto ridotta e pertanto il contorto tracciato è caratterizzato da brevi rettilinei raccordati da tornanti e curve lente, per una lunghezze totale che non arriva a tre chilometri. Esso può essere scomposto in due unità più corte completamente indipendenti, una delle quali dotata di un impianto di irrigazione artificiale pensato per sessioni di prova sul bagnato, sia per mezzi da competizione che per veicoli di serie. Un sistema simile è presente anche nel grande piazzale esterno, prestandosi a corsi di guida sicura e iniziative didattiche volte a promuovere la sicurezza stradale.
L'impianto vanta di essere l'unico autodromo al mondo dotato di paddock (il recinto sul retro dei box dove trovano posto i mezzi logistici delle squadre) coperto.
Nel 2012 è stata modificata la prima curva ad uso dei motociclisti, anticipandola inoltre di poche decine di metri e creando a loro beneficio una nuova variante del tracciato ancora più corta.

ADRIA INTERNATIONAL RACEWAI: ECCELLENZA DEL POLESINE

" MADE IN POLESINE " IL PROGRAMMA CHE PARLA DEL POLESINE SUL DIGITALE TERRESTRE SUL WEB E IN RADIO – Video di Leandro Maggi

sabato 18 luglio 2015

ADRIA (RO) – ITALY - nel Polesine, porta del Delta del Po

ADRIA  (RO) – ITALY - nel Polesine, porta del Delta del Po
(da Wikipedia)
Secondo alcuni storici, si tratta della città che diede il nome al Mare Adriatico come ultima città siracusana. Le prime tracce di un insediamento nella zona dell'attuale città di Adria, risalgono al periodo tra il X ed il VI secolo a.C., quando i Veneti costruirono palafitte sul terreno paludoso che, all'epoca, si affacciava sul mare.
All'inizio del VI secolo a.C. Adria era un semplice insediamento etrusco posto sul Mincio, che all'epoca sfociava nel mare e seguiva quello che oggi è il corso del Canal Bianco, allora chiamato Po di Adria, ed era retta da un sovrano probabilmente scelto tra la nobiltà[senza fonte].
L'insediamento (emporio) fu fondato dai Siracusani come Hatria o Atria durante le politiche espansioniste. La serie di lagune presenti anticamente lungo tutta la costa settentrionale, dalle foci del Po fino a Grado, rendeva sicura la navigazione delle navi.
Per la sua posizione strategica, Adria venne rifondata nel 385 a.C. come colonia della potente Siracusa, nel quadro dell'espansione commerciale in Adriatico promossa dal tiranno siracusano Dionisio il Vecchio. Le nuove colonie sorsero ad opera degli avversari politici del tiranno, che vi stabilirono il regime democratico che era stato cancellato nella madrepatria. Insieme ad Adria vennero fondate Ancona, Issa ed altre.
Divenne poi preda dei Galli, alleati e parte dell'esercito della città di Siracusa.
Il progressivo interramento del delta del Po dalla Rotta di Sermide (VIII secolo a.C.), che modificò il corso del Po che allora arrivava fino all'attuale Ficarolo e poi piegava verso sud, allontanò la città dal mare rendendo sempre più problematica la prosecuzione dell'attività portuale.
Al passaggio delle invasioni barbariche, il porto di Adria aveva già perso la gran parte della sua importanza, ma assunse il nuovo ruolo di importante bastione militare, all'interno dei territori amministrati dalla Chiesa di Roma. Il definitivo declino del porto di Adria avvenne in seguito alla rotta della Cucca del 589, che sconvolse l'intera idrografia del territorio circostante.
Tra il VII e l'VIII secolo Adria divenne un feudo vescovile indipendente da quello di Ravenna. Dopo una parentesi in forma di comune, divenne un possedimento estense e tale rimase anche di fronte all'espansione della Repubblica di Venezia.
Solo nel XVI secolo Venezia ne assunse il controllo, quando ormai era poco più di un villaggio in mezzo a una palude malarica.
Quando nel Seicento iniziò l'opera di bonifica della valle polesana, Adria cominciò ad assumere nuovamente importanza.
L'invasione di Napoleone Bonaparte del 1796 portò tra l'altro Adria a far parte del Distretto di Padova.
Con il trattato di Campoformio del 1797 fece parte dell'Impero austriaco[4] in seguito agli accordi di pace stipulati con Napoleone con lo scioglimento della prima coalizione antifrancese.
Con un decreto del 27 febbraio 1798 gli austriaci restituirono i diritti in precedenza avuti dalla Serenissima e istituirono la Provincia di Adria.
Dopo la vittoria di Marengo del 14 giugno 1800 i francesi tornarono. Dal 1802 al 1813 entrò a far parte della Repubblica Italiana, trasformata nel 1805 in Regno d'Italia, amministrativamente incorporata nel Dipartimento dell'Adriatico con capoluogo Venezia. L'invasione napoleonica non venne accolta positivamente; maggior favore incontrarono gli Asburgo quando conquistarono il Veneto.
Sconfitto Napoleone, in conseguenza della restaurazione operata dal Congresso di Vienna, Adria dal 1815 fu inclusa nel regno Lombardo Veneto, sotto la Prefettura di Rovigo. Gli austriaci, pur non essendo sempre benvoluti dagli adriesi, migliorarono notevolmente le infrastrutture e la qualità della città, ma spesso sostituirono nelle posizioni gestionali di importanza gli italiani con amministratori austriaci.


SHOPPING IN VENETO - ITALY - RAI EXPO 14 luglio 2015

Shopping in Veneto - Video pubblicato il 14 lug 2015
Countless districts in this region with such a high production density. From wine to blown glass. From jewellery to cutting of local stone and manufacture of footwear. But also eyewear, lace and fun fairs.

Innumerevoli distretti per una regione ad alta densità produttiva. Dal comparto enologico alla produzione del vetro soffiato. Dall’oreficeria alla lavorazione della pietra locale e delle calzature. E ancora occhiali, merletti e giostre.

Nella foto aerea estratta dal video: Fratta Polesine (RO), Villa Badoer e (sulla sinistr) Villa Grimani Molin



venerdì 17 luglio 2015

ORTOFRUTTA NEL VENETO - ITALY


La Regione Veneto per Expo 2015. Settore AgroalimentareI prodotti tipici, l'ortofrutta


clicca sulla prima immagine per guardare il video






giovedì 16 luglio 2015

DA RAI – EXPERIA – UN PO A SUD - Video pubblicato il 15 luglio 2015

DA RAI – EXPERIA – UN PO A SUD - pubblicato il 15 luglio 2015

South of the Po - The Canale Emiliano Romagnolo and its fruits
We depart from the Po river (Salvatonica di Bondeno) next to CER’s water intake structure, a large canal carrying water that is vital for Romagna’s specialised agriculture. The canal is the result of a struggle for land reclamation and agricultural development that the people in Emilia Romagna have pursued for centuries. The region’s economic development and wealth depend on the water flowing in the canal. Irrigation techniques are experimented here for a range of cultivations, young farmers assess opportunities for entrepreneurship, it’s time to go back to the land.
Si parte dal Fiume Po, a Salvatonica di Bondeno, dagli edifici di presa del CER, il grande canale irriguo che da’ acqua all’agricoltura specializzata della Romagna. Il Canale Emiliano Romagnolo è la testimonianza tangibile di una lotta secolare per la bonifica idraulica e lo sviluppo agricolo di queste terre. La sua acqua è il motore dello sviluppo economico e crea ricchezza. Qui si sperimentano tecniche di irrigazione legate ai diversi tipi di colture, i giovani agricoltori parlano di fare impresa, si torna alla terra.


DA WIKIPEDIA
Il Canale Emiliano Romagnolo (CER) è una delle più importanti opere idrauliche d'Italia. Garantisce, con una derivazione dal fiume Po, l'approvvigionamento idrico di un'area di circa 3000 km², caratterizzata da un'intensa attività agricola e da molti insediamenti urbani ed industriali, ma povera di acque superficiali. Iniziato nel 1955, il sistema idraulico del CER è in grado di esprimere tutto il suo potenziale al servizio di una delle regioni più produttive d'Europa, l'Emilia-Romagna, su un percorso di circa 150 km complessivi e tramite 5 stazioni di sollevamento delle acque sull'asta principale e 240 Mm³ d'acqua prelevati ogni anno.
Il canale è situato nella regione Emilia-Romagna, in una zona delimitata dai fiumi Po, Panaro, Reno e la Via Emilia. Parte a nord dal Cavo Napoleonico (anche chiamato Scolmatore del Reno) tra Ferrara e Bologna, concludendo il suo percorso sfociando a sud nel fiume Uso, in provincia di Rimini.

Il primo progetto del canale Emiliano Romagnolo risale al 1620, quando l'abate Raffaello Tirelli di Reggio Emilia propone al duca Cesare d'Este l'idea di prendere le acque dal Po per irrigare le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Successivamente un progetto organizzato secondo quest'idea, presentato nel 1863 al governo di Torino fu rinviato per ragioni politiche. Destino uguale per un terzo progetto presentato nel 1893. Occorrerà attendere ancora un mezzo secolo perché l'idea faccia il suo corso e che il nuovo progetto, presentato dall'ingegnere Mario Giandotti, sia oggetto di un decreto reale del 28 settembre 1939. Il trauma della seconda guerra mondiale blocca nuovamente il progetto, che nel 1947 trova la sua versione definitiva combinando le esigenze delle piene del Reno con quelle dell'irrigazione della pianura bolognese e romagnola. Il punto di derivazione del Po è spostato a Bondeno (FE), al confine fra tre regioni di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e quattro province di Modena, Ferrara, Mantova e Rovigo. L'inizio reale dei lavori si situa nel 1955. Molte cose sono cambiate da allora, per diverse cause, tanto politiche, che amministrative, finanziarie o pratiche; non sarà più un semplice canale di adduzione, ma un sistema idrico complesso che comprende anche le derivazioni verso le utenze. Utenze che non sono più soltanto del settore dell'agricoltura ma rappresentate anche da impieghi civili, produttivi, ambientali e turistici. È la nuova configurazione del Canale Emiliano Romagnolo (CER), oggi sistema strategico d'importanza nazionale, atta a risolvere definitivamente i problemi d'approvvigionamento di acque delle cinque province orientali della Regione (Ferrara, Bologna, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini).



























mercoledì 15 luglio 2015

VENETO NATURE - RAI EXPO 2015

VENETO NATURE - RAI EXPO 2015
Il Delta del fiume Po, Riserva di Biosfera Unesco. Litorali di spiagge sabbiose. Il Parco letterario e naturalistico dei Colli Euganei, con la poesia di Francesco Petrarca. Le Dolomiti patrimonio dell’Unesco. Le acque termali. Un paesaggio di varia bellezza.

The Delta of the river Po, Unesco Biosphere Reserve. A coastline with sandy beaches. The Colli Euganei literary and nature park, with the poetry of Francesco Petrarca (Petrarch). The Dolomites UNESCO World Heritage site. The spa waters. A natural setting with varying beauty.

martedì 14 luglio 2015

Delta, un territorio che si racconta ad Expo - da "Telestense Ferrara"

Il Delta del Po, per le sue caratteristiche e per la sua storia, è un territorio emblematico, un luogo di rilevanza naturalistica e ambientale, ma anche abitato e coltivato. Un'area umida, la più vasta d'Europa, che si prepara a diventare un paradiso naturale grazie al riconoscimento del Mab/Unesco a “riserva di biosfera”.

lunedì 13 luglio 2015

Delta del Po - Meta l'Oasi Naturalistica La Vallesina - Valli di Comacchio

Presentazione

Pedalando & Filmando con meta l’Oasi naturalistica “La Vallesina” nelle Valli di Comacchio, con sosta alla Torretta di avvistamento sopra le “chiuse “ dei canali Logonovo e Foce. Impresa non facile, non tanto per la biciclettata dal Lido di Spina, poco più di 10 chilometri (andata-ritorno) ma per le difficoltà del montaggio del filmato; prima a causa della quantità di video filmato con la piccola “Sony Splashproof” montata sul manubrio (ho limitato la partenza del video sotto il Ponte di Porto Garibaldi), poi perché Youtube caricava un solo minuto finale e Vimeo caricava solo i primi 5 minuti iniziali. Alla fine,  dopo numerosi tentativi con entrambi i Social Network, ho trovato la soluzione unificando gli spezzoni di video come restituiti dai “media” e modificando titolo e saluto finale. Questo è il risultato dopo che Youtube ha corretto anche un leggero “tremolio” in alcune parti del video (effetto bicicletta). Buona visione da Pino Schiesari, alias PinoVision.

domenica 12 luglio 2015

DELTA DEL PO - dalla Torre nei pressi dell'Oasi Naturalistica La Vallesi...

Alcune immagini dalla Torre di avvistamento nei pressi dell'Oasi naturalistica "La Vallesina" - nelle Valli di Comacchio



giovedì 9 luglio 2015

Ai confini Sud del Delta del Po - Ultima Spiaggia

Ultima Spiaggia ... ai confini del Delta del Po; ... ma solo per il momento si spera. Attualmente la zona del filmato  è al confine della Riserva di Biosfera UNESCO, riconosciuta ufficialmente il 9 giugno 2015, in quanto la parte ravennate del Parco del Delta del territorio emiliano-romagnolo, non era pronta per rientrare nel progetto attuale. Peccato perché anche in provincia di Ravenna ci sono zone dove deve essere salvaguardata la biodiversità. Per maggior informazioni sulla Sacca di Bellocchio: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/rete-natura-2000/siti/it4060003


Ai confini Sud del Delta del Po - Ultima Spiaggia from Pino Schiesari on Vimeo.

La zona filmata dall'alto con un drone in giugno 2014

LE VENE DI BELLOCCHIO E CANALI DEL LIDO DI SPINA

PEDALANDO & FOTOGRAFANDO
Il territorio vallivo-paludoso ed i canali di questo video sono ubicati sul limite ovest dell'abitato del Lido di Spina e sono una parte di quello che è rimasto, dopo l’intensa urbanizzazione avvenuta nella seconda metà del 1900. Più a sud rimane ancora una vasta area nei pressi della Sacca di Bellocchio, che ho descritto in precedenti video. Queste aree sono da tempo protette da Leggi Europee e Nazionali (Convenzione di Ramsar), attualmente gestite dalla Guardia Forestale e rientrano nelle aree protette anche dalla attuale Riserva di Biosfera Unesco. Ho eseguito le riprese in due tempi diversi,  le parti iniziali e finali in sella alla bicicletta; le altre “camminando e fotografando” in compagnia di amici.  I vari tronchi dei canali sono concessi in gestione a cooperative di pescatori che praticano la coltivazione e raccolta dei molluschi: cozze, vongole ed ostriche.

Pino Schiesari

martedì 7 luglio 2015

NEL DELTA DEL PO - RAI 3 GEO MAGAZINE

NEL DELTA DEL PO
Oggi Geo Magazine nella sua puntata dell ore 18.00 ha riproposto il video trasmesso il 2 maggio 2014. Il video è già compreso nella collezione di "www.delta-po.it".

IL CAVALIERE AL NIDO NELL'OASI DI CAMPOTTO

Video di Stefano Rambelli, con immagini filmate nell'Oasi di Campotto - Argenta (FE), territorio nel Parco del Delta del Po emiliano-romagnolo, ma non ancora nella Riserva di Biosfera Unesco, come delimitata nel riconoscimento del 9 giugno 2015. Auspichiamo che presto sia inserita anche questa Oasi naturalistica.

lunedì 6 luglio 2015

SACCA DI BELLOCCHIO DELTA DEL PO

RISERVE NATURALI DELLA SACCA DI BELLOCCHIO
Questo territorio costiero e lagunare è protetto in esecuzione della Convenzione di Ramsar e applicazione della Direttiva Comunitaria 79/409.
La vegetazione del Iato a mare è formata da piante resistenti alla salinità del suolo ed alla mobilità delle sabbie, le dune sono fissate dalle radici di Graminacee provviste di fusti striscianti.
Nella zona lagunare si sviluppano piante in grado di sopportare la salinità del suolo e la sommersione temporanea durante le escursioni della marea.
Tra queste è importante la presenza di Halocnemum strobilaceum, una pianta alofila finora segnalata soltanto nell' Italia insulare.
La zona sabbiosa al piede delle dune è l'ambiente di nidificazione del Fratino
e della Beccaccia di Mare, che covano le uova direttamente sulla nuda sabbia necessario evitare ogni disturbo durante il periodo riproduttivo.
Ai bordi  degli specchi d'acqua si riproduce il Cavalier d'italia, sulle zone più elevate sull'acqua, oltre a Folaga, Gallinella d’acqua e Germano reale, nidifica il Gabbiano reale, ll cui comportamento predatorio può costituire un fattore limitante.
Durante le migrazioni sostano numerose specie di Anatidi, Limicoli e Falconiformi: l’area è inoltre un'importante zona di svernamento per l'Avocetta, per la Vulpoca e svariate specie di Anatidi  che qui trovano habitat adatto e protezione.

Lo spostamento della linea di riva verso l'interno, conseguenza dell'erosione costiera, ha provocato il parziale livellamento delle dune costiera ed interramento degli specchi d'acqua.


Sacca di Bellocchio - Parco Delta del Po from Pino Schiesari on Vimeo.

venerdì 3 luglio 2015

FACCIAMOCI RICONOSCERE DAL MONDO

DELTA DEL PO - MAB - UNESCO
INSERTO DIGITALE DELLA "VOCE DI ROVIGO"
CLICCARE NELL'IMMAGINE PER APRIRE L'INSERTO