giovedì 2 novembre 2023

DELTA DEL PO - RISERVA DI BIOSFERA UNESCO

 

Il Delta del Po - Riserva Mondiale della Biosfera





Il Delta del Po è un'area naturale protetta nella Regione Veneto, tutelata dal 1996 come Parco regionale e dal 2015 come Riserva della Biosfera UNESCO. Il parco regionale del Delta del Po del Veneto e parte del parco del Delta del Po Emilia-Romagna hanno ottenuto il riconoscimento di Riserva della Biosfera MaB UNESCO nel 2015. Il Delta del Po è la più vasta zona umida europea e del Mediterraneo.

La Riserva di Biosfera Delta del Po, riconosciuta ufficialmente nel 2015, si estende su 15 Comuni, dei quali 9 in Veneto (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo), e 6 in Emilia-Romagna (Argenta; Codigoro; Comacchio; Mesola; Ostellato; Goro), con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti e corrisponde sostanzialmente al delta geografico.




L'attuale assetto del Delta del Po, con il più lungo tratto di litorale sabbioso non antropizzato d'Italia, è il prodotto dell'azione del fiume, che nel corso dei secoli ha progressivamente sedimentato i propri depositi alluvionali presso la foce, determinando il progressivo avanzamento della linea di costa. L'opera dell'uomo nel tempo ha regimato le acque e bonificato i terreni ma ha provveduto anche alla conservazione di vaste zone umide, come le valli salmastre, e tuttora garantisce la buona conservazione delle lagune con sbocco diretto a mare.

Gli ecosistemi sono conservati grazie alle caratteristiche degli ambienti e alle leggi regionali e nazionali che pongono al primo posto la conservazione dell'integrità ecologica, dei sistemi naturali e delle specie. Le attività umane sono presenti secondo un'intensità decrescente da monte a valle, tanto che a monte si trova anche una maggiore concentrazione di insediamenti urbani medio piccoli, che divengo più rarefatti verso il delta. L'agricoltura è l'attività principale, favorita dalle bonifiche del secolo scorso, ma anche le zone umide sono ancora oggetto di attività umane quali la pesca tradizionale, la molluschicoltura praticata nelle lagune, la vallicoltura estensiva, che è un elemento della cultura locale che sfrutta i cicli di migrazione delle specie ittiche tra il mare e le acque di transizione.

I CENTRI VISITA ED I PRINCIPALI ITINERARI 

PER CONOSCERE IL DELTA DEL PO

















mercoledì 6 settembre 2023

RICORDO DI ANITA GARIBALDI

 AGOSTO 1849 - RICORDO DI ANITA GARIBALDI

NEL DELTA DEL PO

Il Capanno di Garibaldi e più esattamente Capanno Cavalieri, dove la mattina del 3 agosto 1849 approdò Garibaldi con Anita morente e il suo aiutante Giovanni Battista Culiolo detto "leggero".

Garibaldi fuggiasco e braccato dagli austriaci sbarcò a Magnavacca (FE) (ora Porto Garibaldi ) in un punto dove ora Lido delle Nazioni.



Fattoria Guiccioli - Casalborsetti, Ravenna (RA), ove morì Anita Garibaldi









La "fiction" di RAI UNO in RAIPLAY

 

PRIMA PUNTATA

https://www.raiplay.it/video/2017/10/Anita-Garibaldi-E1-7d5dad51-ccfc-4d7a-bf1f-76b67dd75234.html

Oppure clicca sulla toto



Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, destinata a diventare per la storia Anita Garibaldi, vive a Laguna, una cittadina del Sud del Brasile, dove è nata nel 1821. Fin da giovanissima dimostra la sua natura ribelle e indipendente, l'ansia di libertà e di riscatto sociale. Le condizioni in cui versa la famiglia dopo la morte del padre, uno dei tanti mandriani sfruttati dal potere centrale, la costringono ad accettare il matrimonio con un calzolaio. In seguito, il marito rozzo e violento la lascerà per unirsi alle truppe imperiali che reprimono sanguinosamente la rivolta dei contadini. Quando il giovane Giuseppe Garibaldi, esiliato in Brasile con altri patrioti italiani, sbarca a Laguna per combattere a fianco dei ribelli, avviene l'incontro che unirà per sempre i loro destini.

 

SECONDA PUNTATA

https://www.raiplay.it/video/2017/10/Anita-Garibaldi-E2-f6ff85ba-b18b-4887-bbe5-07e1263c707e.html

Oppure clicca sulla foto


Mentre Garibaldi è già a Roma, impegnato nella costruzione e nella difesa della nascente Repubblica, Anita, rimasta a Nizza con i bambini, attende impaziente la possibilità di raggiungerlo. Finalmente, incaricata di portare ai patrioti romani i fondi raccolti al nord, parte alla volta di Roma affidando a Rosa, la madre di Garibaldi, i bambini, Teresita e Ricciotti, e lasciando a malincuore Menotti, il figlio maggiore, in collegio. Giunta nella città che rappresenta ormai l'avamposto della lotta per l'indipendenza e la libertà, si unisce a molte altre patriote, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Dora Antonini, Enrichetta Pisacane, dedicandosi completamente alla causa della Repubblica Romana e alle urgenti necessità della popolazione, ormai sotto la costante minaccia degli attacchi da parte dell'esercito francese sempre più vicino alle mura di Roma. L'abnegazione di Anita, e la nostalgia cocente per i figli lontani, sono in parte compensate dalla felicità di essersi riunita a Garibaldi, al suo "José". Ma ben presto la situazione precipita: la tregua firmata dal triumvirato che regge le sorti della Repubblica, formato da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi, viene interrotta prima della scadenza concordata, e l'esercito francese, in schiacciante superiorità numerica e organizzativa - oltre che facilitato dalle trame dei papisti - viola le mura della città eterna. La fuga da Roma, l'imbarco a Cesenatico e la tragica conclusione nelle Valli di Comacchio.

 

martedì 30 maggio 2023

L’IDROVIA PADANA CHE DA MANTOVA ATTRAVERSA TUTTO IL POLESINE FINO AL MARE

 L’IDROVIA PADANA – AUTOSTRADA D’ACQUA DA MANTOVA AL MARE ATTRAVERSANDO TUTTO IL POLESINE

L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco, detta anche Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante o Mantova-mare, è una via navigabile lunga 135 km che collega Mantova con il mare Adriatico attraversando la parte orientale della provincia di Mantova, un breve tratto della bassa veronese e tutta la provincia di Rovigo.

È anche una straordinaria autostrada d’acqua a disposizione dei diportisti: dal cuore della Pianura Padana, percorrendo decine di chilometri e attraversando gradevoli campagne e centri urbani, si arriva al mare attraverso il canale navigabile Po – Brondolo alla laguna veneziana e quindi a Venezia.

Prima di descrivere questa “autostrada d’acqua” chiariamo il significato di CONCA: “- Le conche di navigazione, o sostegni a conca, sono manufatti di varia struttura che si costruiscono lungo i canali e i fiumi navigabili, per dar modo ai natanti di superare gli eventuali dislivelli esistenti fra due tronchi contigui di un'idrovia”

la Conca di Volta Grimana sul confine tra i comuni di Loreo e Porto Viro (RO 

Il video che mostra le immagini delle varie “Conche” da Mantova a Chioggia

Il primo tratto, lungo 22 km, è costituito dal canale Fissero, dall’incile alla conca di Valdaro (presso il porto di Mantova) fino alla confluenza nel fiume Tartaro, poco prima della conca di Trevenzuolo (in comune di Ostiglia). Il secondo tratto, lungo 18 km, è costituito dal tratto finale del fiume Tartaro, dalla confluenza col Fissero fino alla conca di Torretta Veneta. Il terzo tratto, lungo 78 km, è costituito dal Canalbianco, un canale ricavato quasi totalmente da un paleoalveo del Tartaro; va dalla conca di Torretta Veneta fino alla conca di Volta Grimana. Il quarto tratto, lungo 17 km, è un canale ricavato da un antico ramo del delta del Po, chiamato Po di Levante; va dalla conca di Volta Grimana fino alla foce in località Porto Levante del comune di Porto Viro. L’idrovia permette la navigazione di natanti della classe V europea (1500-1600 tonnellate).

Dal 1938 fino alla seconda guerra mondiale fu dunque scavato un diversivo del Canalbianco presso Adria e furono costruite le conche di Governolo e Baricetta. I lavori ripresero nel 1961 con la sistemazione del tratto compreso tra l’incile e Trevenzuolo e successivamente nel 1985 con la costruzione delle conche di Trevenzuolo, di Torretta, di Bussari (in comune di Bosaro) e di Canda. Entro il 1994 gran parte del tratto era stato nuovamente sistemato per permettere la navigazione ai natanti della classe V europea. Gli ultimi lavori hanno riguardato l’armamento della foce, terminato nel 2000, e il rialzo di alcuni ponti, terminato nel 2001.

martedì 16 maggio 2023

FOCE DELL'ADIGE - PORTO FOSSONE

 IL PORTO TURISTICO DI ROSOLINA 

ALLA FOCE DELL’ADIGE

È il Porto Fossone 

Un piccolo porto privato sito lungo il fiume Adige in prossimità della foce (2,5 km circa dal mare); per raggiungerlo è sufficiente - viaggiando in direzione Rosolina Mare dalla S.S. 309 "Romea"- svoltare a sinistra imboccando la strada arginale che conduce infine al luogo in cui l’Adige termina la sua corsa. 


video 


C’era anche 50 anni fa ed era più visibile, 

poiché non c’era recinzione. 

Qui erano custodite le poche imbarcazioni turistiche e dei pescatori con le quali si entrava in mare aperto. 

Oggi invece ci sono lussuosi cabinati, gru di sollevamento e tanti altri servizi, come in parte mostrano le immagini di questo mio video che ho prodotto con l’aiuto di Google Earth. 




Le immagini del video mostrano anche il territorio di Rosolina e le sue valli, compreso un moderno impianto sportivo nascosto dalla vegetazione sulla medesima zona di Porto Fossone. In rete e nei “social” queste realtà di Rosolina sono poco conosciute, forse perché distratti dalla prestigiosa spiaggia che in estate si popola di migliaia di turisti.

https://www.youtube.com/watch?v=6YBb8bCNfe0





sabato 13 maggio 2023

LA FOCE DELL'ADIGE

 

LA FOCE DELL’ADIGE

Negli anni 1960-1970 mi piaceva correre veloce con il mio scafo da competizione costruito nel Cantiere Navale Dalla Pietà di Venezia. Io l’autista che trainavo i miei fratelli nelle loro evoluzioni con gli sci d’acqua. L’Adige e il mare delle spiagge di Rosolina, la palestra preferita. 

 

Nei miei ricordi di allora alla foce non c'erano dighe e massi ma alta  vegetazione che impediva la visuale. Il mare appariva improvvisamente, a volte calmo, ma spesso con alte onde. 

La spiaggia di Rosolina iniziava più a sud, più avanti Porto Caleri e l'Isola di Albarella.  



Alla foce, ora, sulla lingua di terra, dighe di grandi massi ed una Torre panoramica in ferro, da dove è possibile guardare, fotografare e filmare. Pino Schiesari

L’ho fatto anch’io ed ho prodotto il video di questo post, nel quale mia moglie è ripresa quasi sempre di spalle.