lunedì 18 marzo 2024

LA DELIZIA DI MESOLA NEL DELTA DEL PO

 

LA DELIZIA DI MESOLA NEL DELTA DEL PO 

IN UNA GIORNATA DI SOLE

Nel Delta non ci sono solo le valli, le lagune, gli scanni, le barene e le deserte spiagge alle foci dei vari rami del Po, dove le immagini da catturare sono quelle delle numerose colonie di amici “alati” o quelle dei selvaggi canneti e dei meandri d’acqua.

Il Delta è anche un luogo ricco di storia.  Uno di questi è il Castello di Mesola, sulla strada Romea, sulla Riva destra del Po di Goro; poco prima o poco dopo, dipende dalla direzione di marcia, l’antico sito di San Basilio, che con Adria e Spina, nel IV – V secolo a.c. è stato una località portuale usata per gli scambi commerciali con l'Ellade, l'antico mondo Greco.  Ed ancora: a 12 Km dal Castello, l’antica Abbazia di Pomposa, risalente al VI-VII secondo d.c., dove visse il monaco Guido d'Arezzo che 1000 anni fa ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali.

Lascio ad Internet la descrizione di questi luoghi storici,  con le foto scattate presso il Castello di Mesola.  Nel video anche la foto del campanile di Rivà nella sponda polesana del Po di Goro. Si tratta del campanile rimasto orfano della sua Chiesa di Rivà d'Ariano nel Polesine, demolita per rinforzare gli argini del fiume.

Pino Schiesari alias Pino Vision 














giovedì 14 marzo 2024

LA STORIA DEL DELTA DEL PO

 LA STORIA DEL DELTA DEL PO

Per chi volesse documentarsi sul Delta del Po, riproponiamo questo nostro post:

https://delta-po.blogspot.com/p/un-po-di-storia-del-delta.html


IL DELTA DEL PO NEL 1400


DELTA DEL PO DOPO IL 1604


DELTA DEL PO NEL 1740


DELTA DEL PO OGGI








lunedì 11 marzo 2024

TG1 - GRANCHIO BLU - STRAGE DI VONGOLE - SCARDOVARI (RO)

 SACCCA DI SCARDOVARI – TG2 DI IERI 10 MARZO 2024

IL GRANCHIO BLU HA FATTO STRAGE DI VONGOLE  

Scardovari, il granchio blu azzera le vongole: pescatori e allevatori tra resa e battaglia

Il consorzio dei pescatori del Polesine ha gettato la spugna: stop alla pesca delle vongole: il granchio blu si è mangiato tutto e non vale più la pena di provare. E così, un intero comparto è finito al palo.

Stanziamenti insufficienti - Il governo aveva stanziato circa tre milioni di fondi (700mila previsti per il Veneto), che però - dice il presidente del Consorzio, Luigino Marchesini, non bastano.

La nuova richiesta - Per quello tornano a chiedere a gran voce lo stato di calamità: così da sospendere i mutui sulle prime case, il pagamento dei contributi previdenziali (i pescatori sono lavoratori autonomi) e fondi speciali per dare la possibilità di ripopolare la laguna andando a cacciare il granchio. Altrimenti il settore è perduto.



sabato 9 marzo 2024

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IL DELTA DEL PO
 


giovedì 1 febbraio 2024

IL DELTA DEL CINEMA

 

Il delta del cinema 

    (Un video di GEO-RAI 3 e RAIPLAY - autore: Igor Molino Padovan)

Un appassionato di cinema raggiunge il delta del Po alla ricerca dei luoghi immortalati nei grandi capolavori della settima arte. Nel corso del suo viaggio, si imbatte in una serie di tradizioni, mestieri antichi, ricette in via di estinzione e territori a rischio. Fra risaie, valli e laguna, si incontrano uomini e donne, sospesi fra il legame profondo con il fiume e un senso malinconico di rassegnazione. Fabrizio, un pescatore nato sul delta, ritorna sui luoghi della sua infanzia, ritrovando la sua casa sommersa dalle acque del mare. Nello il cannarolo si ostina a tagliare le canne come si faceva una volta, non rassegnandosi al cambiamento dei tempi e alle dure leggi del mercato. Morena, sua moglie, ci racconta i risi duri, una pietanza ormai scomparsa dalle tavole dei contadini, ma da lei mantenuta viva con amore e determinazione.



mercoledì 24 gennaio 2024

AMICI ALATI DEL DELTA DEL PO

 I nostri Amici Alati del Delta del Po

DELTADEL PO: Birdwatching nel Delta del Po - I nostri Amici Alati(delta-po.blogspot.com)

Il Delta del Po possiede un patrimonio ornitologico straordinario con oltre 370 specie di uccelli acquatici, stanziali, migratori e di passo che possono essere osservati in ogni angolo del territorio.

- Via delle Valli Sud - Grandi specchi vallivi e lagunari, in cui si possono scorgere migliaia di anatidi, trampolieri e limicoli in tutte le stagioni. Il tratto da Porto Levante al Po di Maistra è attrezzato con torrette di avvistamento e punti di osservazione.

- Oasi di Ca' Mello - Gestita da Veneto Agricoltura, ha una torre di avvistamento. S'incontra il Basettino.

- Valle Cannelle - All'altezza dell'incrocio tra la provinciale di Rosolina Mare e la Via delle Valli, sulla destra, garzaia di aironi rossi e cinerini. D'estate è facile avvistare i fenicotteri rosa percorrendo Via delle Valli che inizia poco lontano.

- Po di Maistra - Il fiume, anticamente ramo principale, è ritenuto il più spettacolare del Delta per la ricchezza e la varietà di avifauna che lo popola, oltre che per la presenza di un patrimonio arboreo ripariale davvero incredibile.

Ringrazio gli appassionati di birdwatching, iscritti al Gruppo FB "Polesine" per le loro meravigliose foto riunite in unico video, quale testimonianza del patrimonio naturale del Delta del Po.

Pino Schiesari

IL VIDEO



giovedì 2 novembre 2023

DELTA DEL PO - RISERVA DI BIOSFERA UNESCO

 

Il Delta del Po - Riserva Mondiale della Biosfera





Il Delta del Po è un'area naturale protetta nella Regione Veneto, tutelata dal 1996 come Parco regionale e dal 2015 come Riserva della Biosfera UNESCO. Il parco regionale del Delta del Po del Veneto e parte del parco del Delta del Po Emilia-Romagna hanno ottenuto il riconoscimento di Riserva della Biosfera MaB UNESCO nel 2015. Il Delta del Po è la più vasta zona umida europea e del Mediterraneo.

La Riserva di Biosfera Delta del Po, riconosciuta ufficialmente nel 2015, si estende su 15 Comuni, dei quali 9 in Veneto (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo), e 6 in Emilia-Romagna (Argenta; Codigoro; Comacchio; Mesola; Ostellato; Goro), con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti e corrisponde sostanzialmente al delta geografico.




L'attuale assetto del Delta del Po, con il più lungo tratto di litorale sabbioso non antropizzato d'Italia, è il prodotto dell'azione del fiume, che nel corso dei secoli ha progressivamente sedimentato i propri depositi alluvionali presso la foce, determinando il progressivo avanzamento della linea di costa. L'opera dell'uomo nel tempo ha regimato le acque e bonificato i terreni ma ha provveduto anche alla conservazione di vaste zone umide, come le valli salmastre, e tuttora garantisce la buona conservazione delle lagune con sbocco diretto a mare.

Gli ecosistemi sono conservati grazie alle caratteristiche degli ambienti e alle leggi regionali e nazionali che pongono al primo posto la conservazione dell'integrità ecologica, dei sistemi naturali e delle specie. Le attività umane sono presenti secondo un'intensità decrescente da monte a valle, tanto che a monte si trova anche una maggiore concentrazione di insediamenti urbani medio piccoli, che divengo più rarefatti verso il delta. L'agricoltura è l'attività principale, favorita dalle bonifiche del secolo scorso, ma anche le zone umide sono ancora oggetto di attività umane quali la pesca tradizionale, la molluschicoltura praticata nelle lagune, la vallicoltura estensiva, che è un elemento della cultura locale che sfrutta i cicli di migrazione delle specie ittiche tra il mare e le acque di transizione.

I CENTRI VISITA ED I PRINCIPALI ITINERARI 

PER CONOSCERE IL DELTA DEL PO

















mercoledì 6 settembre 2023

RICORDO DI ANITA GARIBALDI

 AGOSTO 1849 - RICORDO DI ANITA GARIBALDI

NEL DELTA DEL PO

Il Capanno di Garibaldi e più esattamente Capanno Cavalieri, dove la mattina del 3 agosto 1849 approdò Garibaldi con Anita morente e il suo aiutante Giovanni Battista Culiolo detto "leggero".

Garibaldi fuggiasco e braccato dagli austriaci sbarcò a Magnavacca (FE) (ora Porto Garibaldi ) in un punto dove ora Lido delle Nazioni.



Fattoria Guiccioli - Casalborsetti, Ravenna (RA), ove morì Anita Garibaldi









La "fiction" di RAI UNO in RAIPLAY

 

PRIMA PUNTATA

https://www.raiplay.it/video/2017/10/Anita-Garibaldi-E1-7d5dad51-ccfc-4d7a-bf1f-76b67dd75234.html

Oppure clicca sulla toto



Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, destinata a diventare per la storia Anita Garibaldi, vive a Laguna, una cittadina del Sud del Brasile, dove è nata nel 1821. Fin da giovanissima dimostra la sua natura ribelle e indipendente, l'ansia di libertà e di riscatto sociale. Le condizioni in cui versa la famiglia dopo la morte del padre, uno dei tanti mandriani sfruttati dal potere centrale, la costringono ad accettare il matrimonio con un calzolaio. In seguito, il marito rozzo e violento la lascerà per unirsi alle truppe imperiali che reprimono sanguinosamente la rivolta dei contadini. Quando il giovane Giuseppe Garibaldi, esiliato in Brasile con altri patrioti italiani, sbarca a Laguna per combattere a fianco dei ribelli, avviene l'incontro che unirà per sempre i loro destini.

 

SECONDA PUNTATA

https://www.raiplay.it/video/2017/10/Anita-Garibaldi-E2-f6ff85ba-b18b-4887-bbe5-07e1263c707e.html

Oppure clicca sulla foto


Mentre Garibaldi è già a Roma, impegnato nella costruzione e nella difesa della nascente Repubblica, Anita, rimasta a Nizza con i bambini, attende impaziente la possibilità di raggiungerlo. Finalmente, incaricata di portare ai patrioti romani i fondi raccolti al nord, parte alla volta di Roma affidando a Rosa, la madre di Garibaldi, i bambini, Teresita e Ricciotti, e lasciando a malincuore Menotti, il figlio maggiore, in collegio. Giunta nella città che rappresenta ormai l'avamposto della lotta per l'indipendenza e la libertà, si unisce a molte altre patriote, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Dora Antonini, Enrichetta Pisacane, dedicandosi completamente alla causa della Repubblica Romana e alle urgenti necessità della popolazione, ormai sotto la costante minaccia degli attacchi da parte dell'esercito francese sempre più vicino alle mura di Roma. L'abnegazione di Anita, e la nostalgia cocente per i figli lontani, sono in parte compensate dalla felicità di essersi riunita a Garibaldi, al suo "José". Ma ben presto la situazione precipita: la tregua firmata dal triumvirato che regge le sorti della Repubblica, formato da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi, viene interrotta prima della scadenza concordata, e l'esercito francese, in schiacciante superiorità numerica e organizzativa - oltre che facilitato dalle trame dei papisti - viola le mura della città eterna. La fuga da Roma, l'imbarco a Cesenatico e la tragica conclusione nelle Valli di Comacchio.

 

martedì 30 maggio 2023

L’IDROVIA PADANA CHE DA MANTOVA ATTRAVERSA TUTTO IL POLESINE FINO AL MARE

 L’IDROVIA PADANA – AUTOSTRADA D’ACQUA DA MANTOVA AL MARE ATTRAVERSANDO TUTTO IL POLESINE

L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco, detta anche Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante o Mantova-mare, è una via navigabile lunga 135 km che collega Mantova con il mare Adriatico attraversando la parte orientale della provincia di Mantova, un breve tratto della bassa veronese e tutta la provincia di Rovigo.

È anche una straordinaria autostrada d’acqua a disposizione dei diportisti: dal cuore della Pianura Padana, percorrendo decine di chilometri e attraversando gradevoli campagne e centri urbani, si arriva al mare attraverso il canale navigabile Po – Brondolo alla laguna veneziana e quindi a Venezia.

Prima di descrivere questa “autostrada d’acqua” chiariamo il significato di CONCA: “- Le conche di navigazione, o sostegni a conca, sono manufatti di varia struttura che si costruiscono lungo i canali e i fiumi navigabili, per dar modo ai natanti di superare gli eventuali dislivelli esistenti fra due tronchi contigui di un'idrovia”

la Conca di Volta Grimana sul confine tra i comuni di Loreo e Porto Viro (RO 

Il video che mostra le immagini delle varie “Conche” da Mantova a Chioggia

Il primo tratto, lungo 22 km, è costituito dal canale Fissero, dall’incile alla conca di Valdaro (presso il porto di Mantova) fino alla confluenza nel fiume Tartaro, poco prima della conca di Trevenzuolo (in comune di Ostiglia). Il secondo tratto, lungo 18 km, è costituito dal tratto finale del fiume Tartaro, dalla confluenza col Fissero fino alla conca di Torretta Veneta. Il terzo tratto, lungo 78 km, è costituito dal Canalbianco, un canale ricavato quasi totalmente da un paleoalveo del Tartaro; va dalla conca di Torretta Veneta fino alla conca di Volta Grimana. Il quarto tratto, lungo 17 km, è un canale ricavato da un antico ramo del delta del Po, chiamato Po di Levante; va dalla conca di Volta Grimana fino alla foce in località Porto Levante del comune di Porto Viro. L’idrovia permette la navigazione di natanti della classe V europea (1500-1600 tonnellate).

Dal 1938 fino alla seconda guerra mondiale fu dunque scavato un diversivo del Canalbianco presso Adria e furono costruite le conche di Governolo e Baricetta. I lavori ripresero nel 1961 con la sistemazione del tratto compreso tra l’incile e Trevenzuolo e successivamente nel 1985 con la costruzione delle conche di Trevenzuolo, di Torretta, di Bussari (in comune di Bosaro) e di Canda. Entro il 1994 gran parte del tratto era stato nuovamente sistemato per permettere la navigazione ai natanti della classe V europea. Gli ultimi lavori hanno riguardato l’armamento della foce, terminato nel 2000, e il rialzo di alcuni ponti, terminato nel 2001.