domenica 14 maggio 2017

RAI 3 REPORT – INCHIESTA SUI PARCHI – A PROPOSITO DI DELTA DEL PO


Inchiesta del 08 maggio 2017 - Parchi in gioco di Emilio Casalini - Dal Gargano alle Cinque Terre, passando per il Delta del Po, il Vesuvio e l'isola d'Elba.
In questo post la parte che riguarda IL DELTA DEL PO
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI E’ IN DISCUSSIONE UN TESTO DI LEGGE CHE MODIFICA LA LEGGE VIGENTE . COSA’ ACCADRA’ AI DUE PARCHI VENETO ED EMILIANO-ROMAGNOLO?
SARA’ ISTITUITO UN PARCO INTERREGIONALE ?
OPPURE UN PARCO NAZIONALE?
NON LO SAPPIAMO PERCHE’ NELLA NUOVA LEGGE E’ PREVISTA LA DELEGA AL GOVERNO!
E' necessario l'accordo delle due Regioni per l'istituzione dell'interregionale.

Nel frattempo ci ha pensato l'UNESCO con l'istituzione della "RISERVA DI BIOSFERA DELTA PO", però manca una parte del territorio della provincia di Ravenna, che fa parte del Parco Emilia-Romagna: Cervia, Alfonsine, Ravenna (Sant'Alberto) e una parte del Comune di Argenta, nel ferrarese.
CLICCA NELLA PRIMA IMMAGINE QUI SOTTO
PER GUARDARE IL VIDEO - 
L'IMMAGINE E' COLLEGATA CON IL POST IN DELTA DEL PO - PAGINA FACEBOOK 








giovedì 11 maggio 2017

NUOVA VITA PER FARO DI GORO NEL DELTA DEL PO

NUOVA VITA PER IL FARO DI GORO NEL DELTA DEL PO - 
POST COLLEGATO ALLA PAGINA FACEBOOK "@deltadelpomab"

SARA' RIAPERTO IL RISTORANTE - CI SARANNO CAMERE E BUNGALOW

Bando vinto da una ditta del Bolognese. Per la prossima estate sarà creato un beach bar all’aperto; da settembre il restauro: ci saranno camere, ristorante e bungalow – Il faro continuerà a svolgere la sua funzione - La notizia è ora ufficiale – leggere in http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2017/05/07/news/ferrara-nuova-vita-per-il-faro-simbolo-del-delta-del-po-1.15302107

La riattivazione del Faro di Goro come presidio di ristorazione – albergo fa parte del progetto dell’Agenzia del Demanio (Ministero dell’Economia e Finanze), Difesa Servizi (Ministero della Difesa) e Sindaci, denominata “VALORE PAESE FARI" , che punta alla promozione di una rete nazionale dedicata ad una forma di turismo sostenibile, legata alla cultura del mare e dell'ambiente mediterraneo. Le coste italiane sono ricche di gioielli da valorizzare, in grado di ospitare nuove attività.

La notizia ci allieta!

Dopo 20 anni i vecchi gestori del ristorante avevano abbandonato il luogo, che ha subito in poco tempo un consistente degrado, con molto rammarico da parte dei turisti e degli operatori. L’Isola dell’amore con il suo Faro è non solo un simbolo, è una meta per le imbarcazioni di tutta la costa ferrarese e veneta del Delta del Po; una meta per l’entroterra ferrarese e veneto. Un luogo meraviglioso ed affascinante, come dimostrato dalle immagini del video che abbiamo recuperato in Youtube dell’Agenzia Demanio https://www.youtube.com/watch?v=YYN1rMvvF9A , che condividiamo in FB nella nostra pagina Delta del Po e diffondiamo nei gruppi, con lo scopo di contribuire alla diffusione della conoscenza di un territorio che è contemporaneamente Patrimonio dell’Umanità e Riserva di Biosfera Unesco.

Peccato che nel progetto non sia stato compreso il faro di Punta Maestra nel Polesine, il ramo principale del Po; forse perché utilizzato come presidio della Marina Militare e, comunque, non raggiungibile per via terra come, invece, per il faro di Goro, sulla sponda destra del Po di Goro, che si può raggiungere partendo a piedi dal Porto di Gorino, inoltrandosi in un percorso tra canneti e lagune salmastre che arriva fino all’Isola dell’Amore, estremo lembo sabbioso che si incunea nel mare in uno scenario suggestivo.
Per chi volesse approfondire le nuove opportunità date da un nuovo progetto “VALORE PAESE –CAMMINI E PERCORSI”: http://www.agenziademanio.it/…/ValorePaese/camminiepercorsi/

Cliccando sull'immagine qui sotto si apre in una nuova finestra la Pagina Facebook "Delta del Po" nella quale abbiamo inserito il video dell'Agenzia del Demanio pubblicato nel loro canale youtube (vedi sopra)
   



ALCUNE FOTO SCATTATE NELLA VISITA DEL DOMENICA 23 APRILE 2017

Sono 22 foto, forse il post è troppo pesante, nonostante che ad alcune sia stata data una misura più piccola. Cliccate su una qualsiasi delle foto, il post cambia aspetto e consente di visualizzare tutte le foto in basso in fila, ma ogni foto viene visualizzata a tutto schermo. Cliccando sulla foto si passa ad un'altra e così via fino all'ultima, La medesima cosa si ottiene azionando la rotellina del mouse. Per tornare al formato a pila è sufficiente un clic fuori delle foto.



QUANDO CI SARA' LA NUOVA GESTIONE  E SARANNO STATI EFFETTUATI I LAVORI DI RESTAYLING, RITENIAMO SIA POSSIBILE GUARDARE IL MERAVIGIOSO PANORAMA DA SOPRA IL FARO





Una motonave in sosta fra i canneti per il pranzo

Lo stato della spiaggia dopo un paio d'anni di incuria è evidente


La massicciata ha lo scopo di impedire l'erosione della spiaggia (non è praticabile dai turisti)



Nel percorso via acqua o via terra sosta alla "vecchia lanterna", riconvertita a postazione ornitologica












Con i gabbiani convivono anche altre specie di uccelli d'acqua, compresi i cigni, come si vede in questa foto

A chiusura del post dedicato al Faro ed alla Sacca di Goro, ecco l'immagine di centinaia di Fenicotteri Rosa, in acque basse, che camminano e contemporaneamente si nutrono mettendo la testa sotto l'acqua e cercando il cibo con il becco ad uncino

(qui si vedono bene, ma la foto è di repertorio)





martedì 9 maggio 2017

POLESINE IERI E OGGI - FONDAZIONE CA' VENDRAMIN

POLESINE IERI E OGGI

IL  POST È STATO COSTRUITO CON VIDEO DELLA FONDAZIONE CA' VENDRAMIN
PUBBLICATI IN YOUTUBE, ORA NON PIU' VISIBILI 

IN QUESTO BLOG RIMANGONO SOLAMENTE ALCUNE IMMAGINI 


Il Polesine, dopo l'alluvione del 1951 ai giorni nostri

Come premessa di questo post invitiamo gli amici a guardare  un video della Fondazione Cà Vendramin sulle  sue funzioni .... dopo la visione risulterà più evidente il ruolo che ha avuto nella recente storia la funzione della "bonifica" del Polesine, in generale, e del Delta del Po, in particolare

COMPITI - ATTIVITA’ - OBIETTIVI
(Cliccare - purtroppo la Fondazione non consente l'incorpamento del video, per proseguire si dovrà tornare nel blog, dove visualizzare i video di "Polesine Ieri e Oggi"



POLESINE IERI OGGI, parte prima: il Polesine degli anni '50, dopo l'alluvione del 1951

(cliccare sull'immagine - poi tornare nel blog)



POLESINE IERI OGGI, parte seconda: 
il Polesine degli anni '60 '70

(clicca nell'immagine - poi torna nel blog)



POLESINE IERI OGGI, parte terza: il Polesine degli anni '80 '90

(clicca sull'immmagine - poi torna nel blog)




POLESINE IERI OGGI, parte quarta: il Polesine degli anni 2000

(clicca sull'immagine - poi torna nel blog)



IL VIDEO COMPLETO

POLESINE IERI E OGGI – VIDEO COMPLETO - il Polesine, 

dopo l'alluvione del 1951 ai giorni nostri

(clicca sull'immagine - torna nel blog)





lunedì 8 maggio 2017

BIOSFERA DELTA PO - VIDEO COMPLETO

BIOSFERA DELTA PO



CLICCARE PER GUARDARE IL VIDEO


Il  23 feb 2017 è stato pubblicato in Youtube il video completo "Biosfera Delta Po", nel canale ufficiale Biosfera Delta Po, emanazione del sito  http://www.biosferadeltapo.org/, che sarà d'ora in poi il sito al quale fare riferimento per le novità in fatto di Riserva di Biosfera Unesco del territorio del Delta del Po, che comprende  tutti i Comuni della mappa seguente:



DELTA DEL PO RISERVA DI BIOSFERA UNESCO
PO DELTA BIOSPHERE RESERVE UNESCO


In Italia, nel Veneto ed Emilia-Romagna, dove il fiume diventa mare e al mattino incontra il sole.
In Italy, in the Veneto and Emilia-Romagna, where the river becomes the sea and in the morning, meet the sun.








POPOLAZIONE RESIDENTE NEL TERRITORIO DELLA RISERVA DELTA DEL PO

La popolazione totale dei 16 Comuni  nell'anno 2012, secondo i dati Istat, è di 158.754 unità, ma ad uno sguardo più attento i Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, in corsivo nel tabella che segue, contribuiscono al MAB con il territorio disabitato della ZPS (zona di protezione speciale – Bird Direttiva) "Valle del Mezzano".  Di conseguenza, la vera popolazione totale all'interno della riserva della biosfera  è di 118.070 unità, circa 120.000 oggi. Poiché le aree urbane rientrano nella transizione, ne consegue che la popolazione è concentrata al 90% nelle zone di transizione.

La Riserva  copre una superficie di 139.398 ettari, di cui il 10% sono settori chiave (core), il 40% (buffer) e il 50% (transizione). L'area copre praticamente l'intero delta, quello attivo e anche l'antico delta. Oltre ad avere una dimensione significativa ha anche una composizione equilibrata delle 3 zone. Settori chiave non cadano solo all'interno delle zone umide, ma anche delle zone boschive che sono la più ampia estensione nelle due Provincie.
I settori principali sono stati individuati nelle le zone più importanti e rappresentative per gli aspetti ambientali del Delta. Per designare sono state scelte le aree centrali, le aree che sono già ben protette. In particolare le aree centrali che cadono anche all'interno dei tre Siti Ramsar della riserva MAB proposta e dentro il perimetro dei siti della zona della rete Natura 2000. Essi coprono 13.495 ettari, pari circa al 10% della Riserva Biosfera, e sono identificati con il colore verde nella mappa.




DEFINIZIONE E DISCIPLINA DELLE TRE AREE NELLE ZONE DEL MAB
• Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la
protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno.
• Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua
conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente
le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità
dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi.
• Transition zone, o area di cooperazione, non è sottoposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente.


MOTIVAZIONI

La dinamica demografica dei comuni dei due parchi del Delta del Po, e la loro
rispettive due regioni, hanno differenze di evoluzione. I comuni del Parco Veneto
parco, è in linea con i dati demografici della Provincia di Rovigo, registrando una perdita di popolazione tra il 1981 e il 2008 di circa il 2-3%, in contrasto con il livello regionale che aveva  un incremento di oltre il 12%. I comuni del parco dell'Emilia-Romagna hanno registrato un aumento della popolazione di circa il 7%, in linea con i dati della regione Emilia-Romagna, ma in contrasto con la perdita netta della popolazione (circa il 6%), della Provincia di Ferrara. Le tendenze mostrano un progressivo aumento della pressione antropica sulle zone costiere da nord
(Rosolina) e da sud (Comacchio, Ravenna e Cervia) del Delta del Po, e un
graduale spopolamento dell'entroterra più comune che si trova correttamente nel Delta.
La popolazione straniera, a gennaio 2011, nei 16 comuni, considerando il MAB
zona, è rappresentata da 6.572 persone, pari al 5,6% dell'intera popolazione.
All'interno della proposta riserva della biosfera i principali insediamenti corrispondono ai Comuni, quelli principali sono Adria e Comacchio.
Vicino alla riserva della biosfera proposta i principali insediamenti sono Rovigo, a circa 35 km, misurata come linea retta tra i due punti, Venezia e Ferrara ciascuna a circa 50 km e Ravenna, a circa 65 km. L'area metropolitana di Milano è circa a 230 Km.
Il valore storico e culturale del territorio consiste nella stretta interrelazione fra
elementi naturali e antropici: questo rapporto ha sempre distinto l'area,
e rimane ancora chiaro nei suoi elementi costitutivi.
Prima di tutto, le più antiche tracce di presenza umana sono concentrate sulle dune fossili. Il bar………. delle dune fossili, sollevate sopra il livello del terreno circostante, ha sempre rappresentato una via di collegamento tra il nord e il sud, e una sorta di gateway………… la Pianura Padana. San Basilio, ad esempio, un antico insediamento ai piedi delle dune, vicino il borgo di Ariano nel Polesine, è una zona di importanti scavi archeologici. L’insediamento è stato utilizzato in epoca romana come porto commerciale e "mansio" ……. Nella Tabula Peutingeriana (road map del IV secolo), la posizione è menzionato come "Mansio Radriani o Hadriani ", lungo il percorso dell'antica via Popillia, strada romana costruita nel 132 AC per collegare Adria Rimini e Ravenna. La Mansio Hadriani dovrebbe essere stata anche una via  importante lungo il corso d'acqua nelle lagune che, attraverso un sistema di corsi d'acqua artificiali, collegava il porto di Ravenna a quello di Altino, nel nord di
Venezia. Sopra la duna vi è anche una chiesa proto-cristiana chiamata "Oratorio di San Basilio ".
La maggior parte della struttura del territorio e del paesaggio, come possiamo vedere oggi, soprattutto nella parte settentrionale del territorio, è riconducibile al tempo della "Repubblica Serenissima di Venezia ": il già citato storico "Taglio di Porto Viro" e molti altri monumenti risalgono a questo periodo. Tra questi monumenti storici, la vecchia conca di navigazione nel canale di Loreo, acqua tra la Laguna di Venezia e il Po, con una pietra ancora visibile con le iscrizioni dei pedaggi per il transito delle barche.
La cosiddetta "Linea dei pilastri" (line dei pilastri) è un altro segno storico ancora presente nel il territorio: è stata costruita nel 1749, da Corbola al mare, per contrassegnare i confini di Venezia e Ferrara, e che ha avuto valore del confine di Stato fino al 1797.
Un altro segno del periodo veneziano è la rete delle ville venete, forma costruita nel XVII secolo, diffusa in tutto il territorio, che rappresenta uno dei più importanti elementi culturali delle attività della zona, sia architettonici che rurali.
Anche i lavori di bonifica sono un'eredità del passato: il primo di essi è stato effettuato da alcuni dei più prestigiosi appartenenti all'aristocrazia veneziana o Estense. La Torre Abate, nel comune di Mesola, è una delle più interessanti strutture idrauliche di tutto il Delta. E 'stata costruita nel 1569 (durante la Grande Bonifica Estense) per il drenaggio di acqua da Ferrara al mare, ed è stato un lavoro di ingegneria molto avanzato per l'epoca. La torre di guardia inserita nel muro che proteggeva la tenuta di Mesola fu costruito nel XVII secolo.
Ma l'introduzione di recupero meccanico (dalla fine del XIX secolo) è stata la
vera svolta, con la costruzione di molte pompe acqua. Ad esempio, il primo
Consorzio di Bonifica è stato fondato nel 1536, da parte dei proprietari dell'isola di Ariano, ma il progetto di bonifica della zona del Delta è stato interamente sviluppato solo tra il 1886 e il 1900, da parte del Dipartimento di Ingegneria Civile (Genio Civile) di Rovigo. Ca 'Vendramin, forse il sistema di pompaggio dell'acqua più importante nel Delta, è stata costruita tra il 1900 e il 1903, utilizzando una tecnologia molto innovativa per l'epoca, unico in Italia, che ha suscitato l'interesse all'estero. Ca’ Vendramin divenne il punto focale della sicurezza idraulica e anche un
garante per lo sviluppo agricolo ed economico della zona. Ca' Vendramin è stato
in funzione fino al 1969, dimostrando notevole longevità. Dopo la sua chiusura, Ca’ Vendramin è stato trasformato in un Museo Regionale della Bonifica e conserva le testimonianze storiche delle importanti opere di bonifica che ha interessato l'intera area del Delta.
L’attività tradizionale nelle lagune e nelle valli è testimoniate dai cosiddetti
"Casoni di Valle" (capanne delle valli), che risalgono al '600-700, con un
tipico esempio di architettura veneziana, e sono ancora utilizzati per la pesca e attività ricreative. Le più significative sono quelle di Valle Venier, Valle S. Leonardo e Scanno Boa. Anche la stazione di biotopic di Canneviè, nel comune di Codigoro, si riferisce a un vecchio Casone di Valle, che risale al XVIII secolo e fu commissionata dal  Cardinale Ruffo.
Piccoli rifugi tradizionali imbarcazioni (cd "cavane"), sono presenti anche lungo alcune lagune.
Molto più vicino ai tempi contemporanei (XIX e XX secolo), si può citare il protoindustriale, edifici (zuccherifici, fornaci, fabbriche, ecc ..). Le raffinerie di zucchero, presentarsi in alcune zone del Delta, tra Rosolina, Adria e Porto Tolle, sono degne di nota per il ruolo svolto per lo sviluppo socio-economico e per la
mantenimento della popolazione.
Alcuni punti importanti di interesse storico sono anche i seguenti:
L'Abbazia di Pomposa, nel comune di Codigoro, è un capolavoro del periodo romanico e bizantino, con il suo caratteristico campanile, un punto di riferimento ben visibile. La Chiesa è stata fondata nel VI secolo e la metà del IX secolo dalla prima Comunità monastica benedettina, la cui influenza politica e spirituale raggiunto il picco dopo il 1000.
Il Castello Estense, nel comune di Mesola, è stata costruita tra il 1578 e il 1583 dall'ultimo Duca di Ferrara, Alfonso II. E 'stato utilizzato come un "luogo di delizie", per accogliere la corte durante la stagione di caccia d'autunno e le vacanze di primavera. Un muro ……….. di oltre 12 chilometri ramificato fuori dal castello, tra cui la foresta. Oggi ospita il nuovo ambiente Education Center, che offre le basi per capire il paesaggio del Delta.
Il controllo e la difesa dei corsi d'acqua con piombo la costruzione di una torre
strutture, per esempio la Torre Palù nel comune di Goro, costruito nella seconda metà del XVIII secolo e situato sul Canal Bianco nei pressi della Foresta Nera
Mesola, o la Torre Finanza, nel comune di Codigoro, costruita agli inizi del XVIII
secolo per controllare l'accesso alla bocca del Volano Po, per raccogliere pedaggi, ma anche per scopo difensivo.
The Old Lantern, nel comune di Goro, è situata in una zona dove il progresso
la foce del Po, agli inizi del 1800, ha portato alla nascita della terra dal mare e
favorito l'insediamento in capanne di pescatori e di un porto, così come questa lanterna.
Oggi il faro di Goro ha sostituito la funzione della lanterna, e questo edificio ha
stato recuperato come un punto strategico per il birdwatching.
Anche i ponti di barche sono affascinanti strutture create per collegare le rive dei rami del fiume,  utilizzando coppie di barche. Il più famoso è probabilmente quello presso il villaggio di Gorino nel comune di Goro: è stato costruito alla fine del 1979, e collega per circa 150  la sponda emiliana e quella veneziana del Po.
Inoltre, come descritto nel capitolo …………Uso storico terreno, insediamenti umani risalgono all'epoca bronzo e hanno lasciato la loro impronta anche in paesaggi.
Nei dintorni della riserva della biosfera proposto esistere i seguenti siti già
iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO: Ferrara, Città del Rinascimento e il Suo Delta -Ferrara, città del Rinascimento e il suo Po
Delta; Monumenti paleocristiani di Ravenna - Monumenti paleocristiani di Ravenna;Venezia e la sua Laguna.
UNESCO - L'uomo e la biosfera (MAB) - forma riserva candidatura della Biosfera:
Delta del Po: Uomo, Natura e Sviluppo
Nelle due regioni insistono anche altri siti UNESCO: Giardino Botanico di Padova –Botanical Giardino, Padova; Le Dolomiti - Le Dolomiti; La Città di Vicenza e le ville del Palladio - Città di Vicenza e la Palladiani Ville Venete; Città di Verona - Comune di Verona; Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande di Modena - Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande, Modena.
La lingua ufficiale parlata è l'italiano, in aggiunta si parlano il veneto e l’emiliano,
dialetti romagnoli individuati nella "UNESCO Atlante delle lingue in pericolo", la
classificazione è in questo caso non abbastanza precisa, come un dato di fatto per la Regione Emilia Romagna i dialetti sono almeno tre ben distinti: Ferrarese; Comacchiese; Gorante.