DA RAI – EXPERIA – UN PO A SUD - pubblicato il 15 luglio 2015
South of the Po - The Canale Emiliano Romagnolo and
its fruits
We depart
from the Po river (Salvatonica di Bondeno) next to CER’s water intake
structure, a large canal carrying water that is vital for Romagna’s specialised
agriculture. The canal is the result of a struggle for land reclamation and
agricultural development that the people in Emilia Romagna have pursued for
centuries. The region’s economic development and wealth depend on the water
flowing in the canal. Irrigation techniques are experimented here for a range
of cultivations, young farmers assess opportunities for entrepreneurship, it’s
time to go back to the land.
Si parte dal Fiume Po, a Salvatonica di Bondeno, dagli
edifici di presa del CER, il grande canale irriguo che da’ acqua
all’agricoltura specializzata della Romagna. Il Canale Emiliano Romagnolo è la
testimonianza tangibile di una lotta secolare per la bonifica idraulica e lo
sviluppo agricolo di queste terre. La sua acqua è il motore dello sviluppo
economico e crea ricchezza. Qui si sperimentano tecniche di irrigazione legate
ai diversi tipi di colture, i giovani agricoltori parlano di fare impresa, si
torna alla terra.
DA WIKIPEDIA
Il Canale Emiliano Romagnolo (CER) è una delle più
importanti opere idrauliche d'Italia. Garantisce, con una derivazione dal fiume
Po, l'approvvigionamento idrico di un'area di circa 3000 km², caratterizzata da
un'intensa attività agricola e da molti insediamenti urbani ed industriali, ma
povera di acque superficiali. Iniziato nel 1955, il sistema idraulico del CER è
in grado di esprimere tutto il suo potenziale al servizio di una delle regioni
più produttive d'Europa, l'Emilia-Romagna, su un percorso di circa 150 km
complessivi e tramite 5 stazioni di sollevamento delle acque sull'asta
principale e 240 Mm³ d'acqua prelevati ogni anno.
Il canale è situato nella regione Emilia-Romagna, in una
zona delimitata dai fiumi Po, Panaro, Reno e la Via Emilia. Parte a nord dal
Cavo Napoleonico (anche chiamato Scolmatore del Reno) tra Ferrara e Bologna,
concludendo il suo percorso sfociando a sud nel fiume Uso, in provincia di
Rimini.
Il primo progetto del canale Emiliano Romagnolo risale al
1620, quando l'abate Raffaello Tirelli di Reggio Emilia propone al duca Cesare
d'Este l'idea di prendere le acque dal Po per irrigare le province di Piacenza,
Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Successivamente un progetto organizzato
secondo quest'idea, presentato nel 1863 al governo di Torino fu rinviato per
ragioni politiche. Destino uguale per un terzo progetto presentato nel 1893.
Occorrerà attendere ancora un mezzo secolo perché l'idea faccia il suo corso e
che il nuovo progetto, presentato dall'ingegnere Mario Giandotti, sia oggetto
di un decreto reale del 28 settembre 1939. Il trauma della seconda guerra
mondiale blocca nuovamente il progetto, che nel 1947 trova la sua versione
definitiva combinando le esigenze delle piene del Reno con quelle
dell'irrigazione della pianura bolognese e romagnola. Il punto di derivazione
del Po è spostato a Bondeno (FE), al confine fra tre regioni di Emilia-Romagna,
Lombardia, Veneto e quattro province di Modena, Ferrara, Mantova e Rovigo.
L'inizio reale dei lavori si situa nel 1955. Molte cose sono cambiate da
allora, per diverse cause, tanto politiche, che amministrative, finanziarie o
pratiche; non sarà più un semplice canale di adduzione, ma un sistema idrico
complesso che comprende anche le derivazioni verso le utenze. Utenze che non
sono più soltanto del settore dell'agricoltura ma rappresentate anche da
impieghi civili, produttivi, ambientali e turistici. È la nuova configurazione
del Canale Emiliano Romagnolo (CER), oggi sistema strategico d'importanza
nazionale, atta a risolvere definitivamente i problemi d'approvvigionamento di
acque delle cinque province orientali della Regione (Ferrara, Bologna, Ravenna,
Forli-Cesena e Rimini).