lunedì 10 dicembre 2018

LA DELIZIA DI MESOLA NEL DELTA DEL PO


LA DELIZIA DI MESOLA NEL DELTA DEL PO

Domenica 9 dicembre 2018, una giornata con il sole nel Delta del Po, diversamente dalla fitta nebbia incontrata nel percorso da Rovigo,  una occasione per fare foto.  Nel Delta non ci sono solo le valli, le lagune, gli scanni, le barene e le deserte spiagge alle foci dei vari rami del Po, dove le immagini da catturare sono quelle delle numerose colonie di amici “alati” o quelle dei selvaggi canneti e dei meandri d’acqua. Il Delta è anche un luogo ricco di storia.  Uno di questi è il Castello di Mesola, è proprio sulla strada, sulla Romea, sulla Riva destra del Po di Goro; poco prima o poco dopo, dipende dalla direzione di marcia, l’antico sito di San Basilio, che con Adria e Spina, nel  IV – V secolo a.c.,  è stato una località portuale usata per gli scambi commerciali con l'Ellade, l'antico mondo Greco.  Ed ancora: a 12 Km  dal Castello,  l’antica Abbazia di Pomposa, risalente al VI-VII secondo d.c., ancor prima del monaco Guido d'Arezzo che 1000 anni fa ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali.
Lascio ad Internet la descrizione di questi luoghi storici.
In questo post un mio brevissimo video realizzato  con le foto scattate nella sosta presso il Castello di Mesola.
Nel video ho messo anche la foto completa del campanile del quale si vede solo la cima nella sponda polesana del Po di Goro. Si tratta del campanile rimasto orfano della sua Chiesa di Rivà d'Ariano nel Polesine, demolita per rinforzare gli argini del fiume.
Buona visione.
Pino Schiesari alias Pino Vision

   


ALCUNE IMMAGINI












domenica 18 novembre 2018

Dragare il grande fiume: si o no? – VIDEO

DA TELESTENSE

Dragare il grande fiume: si o no? – VIDEO

17/11/2018 18:07·

E’ un tema che da anni divide perché schiera due fronti diversi a seconda della sensibilità ambientalista oppure delle esigenze economiche dei territorio attraversati dal grande fiume. Perché dragare il Po, oppure lasciare lo scorrimento naturale dei sedimenti, è un problema ancora molto percepito. I dati però parlerebbero chiaro e dicono che il letto del grande fiume, da parecchi decenni, invece di alzarsi si abbassa sempre di più. Ne abbiamo parlato con il geologo Marco Bondesan, ex docente Unife






venerdì 2 novembre 2018

DELTA VISION - IMMAGINI, LUCI E COLORI


DELTA VISION  
IMMAGINI, LUCI E COLORI
con simbologia in 3D

Mi piace giocare con le immagini, con le luci ed i colori. In questi giorni c’è l’occasione per farlo: il brutto tempo e il recente intervento chirurgico. Le immagini di questo video sono quelle del Delta del Po, quelle che riguardano la costa e il territorio di Porto Tolle. Per non appesantire il video non ho messo didascalie per ricordare il nome delle lagune, degli scanni, delle buse e dei rami del Po; qualche luogo è facilmente riconoscibile, altri meno di ambienti simili fra loro, dove la topografia cambia in continuazione.
Un tempo in alcuni degli scanni c’è stata vita; se vita si può chiamare quella dei pescatori e dei raccoglitori di canne, una vita di stenti, miseria e malattie. Sono luoghi raggiungibili solo via mare nella buona stagione. Sono siti che hanno ispirato scrittori e registi con racconti di storie, alluvioni e fatti di guerra.
Il 9 giugno 2015 l’Unesco ha inserito Il Delta del Po nell’elenco delle “Riserve Mondiali delle Biosfera”, dalla foce dell’Adige, in Veneto, alla foce del Reno, in Emilia Romagna. Un anno fa la decisione del Parlamento che prevede la fusione dei due Parchi Regionali. Ora si vorrebbe invece  un Parco Nazionale.
È una delle aree umide di acqua più vaste d’Europa che bisogna preservare e proteggere, ma è un territorio creato sia dal fiume, che dall'opera dell'uomo che nei secoli ne ha regimentato le acque, bonificato i terreni e creato insediamenti.
Nell'area del Delta, natura, storia, tradizione, cultura, arte ed “economia” si intrecciano e compendiano. Qualsiasi sia la formula organizzativa del futuro Parco deve tenere conto delle migliaia di famiglie che vivono a ridosso dei corsi d’acqua, delle valli e delle sacche e che traggono il sostentamento  dalle attività economiche connesse.  
Pino Schiesari  





martedì 9 ottobre 2018

IL DIABETE COINVOLGE TUTTE LE FAMIGLIE

 RICONOSCERE I SEGNALI DELL'ALLARME
NELLA PROPRIA FAMIGLIA

“La famiglia e il diabete” è il tema del prossimo World diabetes day, Giornata mondiale del diabete, 14 novembre 2018, ma lo sarà anche di quella successiva, del 2019. L’importanza dell’argomento è tale che la International diabetes federation (Idf) ha deciso di estendere su due anni questa campagna, che culmina nello World diabetes day, ma che si articola in un lavoro condotto lungo il corso di tutto l’anno.

Idf intende infatti sviluppare nel corso di questi due anni una campagna per far crescere la consapevolezza dell’impatto che il diabete ha sulla famiglia e promuovere il sostegno a chi deve fronteggiare questa condizione. Contemporaneamente, la campagna intende mettere in primo piano il ruolo essenziale della famiglia nella gestione, cura, prevenzione ed educazione sul diabete.

La International diabetes federation si rivolge sia agli individui (diabetici e no), sia alle associazioni, sia alle istituzioni, per far crescere la conoscenza della problematica nelle persone, ma anche per sollecitare interventi concreti, anche a livello governativo, per affrontare un problema sanitario e sociale globale quale è ormai il diabete.
Per Idf la famiglia è essenziale sia perché tutte le famiglie possono essere coinvolte dal diabete, la cui diffusione è in continua crescita, sia perché proprio la famiglia, se resa consapevole della portata del problema, può avere un ruolo chiave tanto nella buona gestione della patologia quanto nella prevenzione.

Idf ricorda che il diabete riguarda praticamente tutte le famiglie. La patologia è infatti in continua crescita ed è noto che, quando a una persona viene diagnosticato il diabete, anche chi gli sta vicino ne è inevitabilmente coinvolto.
Oggi, secondo i dati di Idf, oltre 425 milioni di persone hanno il diabete. La maggioranza di loro ha un diabete di tipo 2 -sottolinea la International diabetes federation- una forma della patologia che in larga parte si può prevenire, attraverso una regolare attività fisica, un’alimentazione salutare ed equilibrata, la promozione di comportamenti corretti, la creazione di ambienti di vita sani. Secondo Idf, dunque, proprio la famiglia ha un ruolo chiave da giocare nel contrasto di molti fattori di rischio di diabete di tipo 2  e deve quindi essere sostenuta con progetti di educazione e con risorse e aiutata a vivere in ambienti e condizioni salutari.


Idf sottolinea ancora che nel mondo una persona con diabete su due non è stata diagnosticata e ribadisce che diagnosi precoce e trattamento tempestivo sono fondamentali per prevenire le complicanze del diabete e ottenere risultati positivi in termini di salute.
Tutte le famiglie sono potenzialmente attaccabili dal diabete: quindi, la conoscenza dei sintomi e dei fattori di rischio per tutti i tipi di diabete è indispensabile per favorire l’individuazione precoce della patologia e quindi predisporre al più presto gli interventi di cura necessari. Ecco perché è importante che tutte le famiglie siano bene informate sul diabete.


Idf: il supporto della famiglia nella cura del diabete si è dimostrato avere un effetto sostanziale nel migliorare la condizione di salute delle persone con diabete. L’educazione, l’informazione, la conoscenza e la consapevolezza possono fare molto per affrontare positivamente il diabete, sia per prevenirlo, sia per gestirlo bene, tenendo lontane le complicanze. Ma -osserva la Idf- meno di una persona su 4 membri di una famiglia ha accesso a programmi di educazione sul diabete. Un rapporto che deve essere sostanzialmente migliorato. Perché -argomenta Idf- è dimostrato che il supporto della famiglia nella cura del diabete ha un effetto decisivo nel migliorare la salute delle persone con diabete. Per questo è così importante che l’educazione e la promozione della corretta autogestione del diabete siano accessibili a tutte le persone con diabete e alle loro famiglie, per ridurre l’impatto emozionale e psicologico della patologia, che può poi sfociare in una cattiva qualità della vita.
(testo estratto da https://tuttodiabete.it/world-diabetes-day-dedicato-alla-famiglia/)

ECCO I PRINCIPALI SINTOMI 



SETE ECCESSIVA 
Sete eccessiva

URINAZIONE FREQUENTE
Urinazione frequente

MANCANZA DI ENERGIA



PROBLEMI ALLA VISTA

Problemi alla vista


LENTEZZA NELLA GUARIGIONE DI FERITE
Lentezza nella guarigione di ferite
INSENSIBILITÀ A MANI E PIEDI
Insensibilità a mani e piedi


A ROVIGO IL 13 NOVEMBRE 2018



domenica 16 settembre 2018

OCCHIO ALLA PREVENZIONE DEL DIABETE

ATTENTI ALLA NUOVA PANDEMIA


Da molti anni nel Delta non è più come nei primi 50-70 anni del secolo scorso. Sono state debellate le malattie caratteristiche degli ambienti paludosi, privi di acqua potabile, abitazioni salubri, ospedali: malaria, tifo, tbc e quant’altro si associ. Ma, come nel resto delle altre zone del Polesine , dell’Italia e del Mondo, altre insidie minacciano la nostra salute e fra queste il diabete , una vera e propria pandemia che si sta pericolosamente diffondendo. Lasciando le cifre alle pubblicazioni specializzate, in questo post segnalo quanto da me pubblicato oggi in un blog dell’Associazione Diabetici di Rovigo. C’è un video del Corriere della Sera – Sezione Salute e due articoli di un medico specialista. Ci sono molti spunti interessanti sul tema, utili a chi ha il diabete, ma soprattutto a chi non lo ha. Pino Schiesari

MEDICINALI - DIETA - ATTIVITA' FISICA
NECESSARIO PERSONALIZZARE
MA NON SEMPRE SI RIESCE

Come individuare i futuri malati e «convincerli» ad adottare uno stile di vita sano prima che sia troppo tardi - a cura di Luigi Ripamonti /CorriereTV Il dottor Lorenzo Piemonti, direttore del Centro di ricerca sul diabete presso l’ospedale San Raffaele di Milano, ci spiega come viene affrontata oggi questa patologia. Le strategie vanno dai farmaci all’educazione verso i corretti stili di vita. Le medicine sono tagliate su misura e il medico può aiutarci a scegliere quelle più adatte a noi. Il professore ci parla delle nuove scoperte genetiche sul diabete, di quanto contano l’ereditarietà e l’ambiente percentualmente. La nuova strada è quella di tracciare l’identikit del futuro malato in modo da raggiungerlo prima di sviluppare la patologia, anche aiutandosi con l’intelligenza artificiale.

DA CORRIERE DELLA SERA - SALUTE 



da DottNet


Funzione anti-diabete per i cibi ricchi di fibre (11/03/2018)


Enzo Bonora, già presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid)

Una dieta ricca di fibre svolge una funzione anti-diabete perché aumenta i batteri 'amici' presenti nell'intestino, migliorando il controllo degli zuccheri nel sangue. Uno studio pubblicato su Science getta le basi per un intervento in grado di migliorare la vita dei quasi 4 milioni di italiani che soffrono di diabete. Il diabete di tipo 2 è una malattia legata agli stili di vita che riduce la capacità dell'insulina di regolare la presenza di zuccheri nel sangue, causando danni a tessuti e organi.  
Precedenti ricerche hanno mostrato che le persone che consumano più fibre hanno un rischio più basso di svilupparlo. Per indagare sul legame tra fibre e diabete, i ricercatori Rutgers University, nel New Jersey, hanno diviso i partecipanti allo studio in due gruppi, la metà dei quali ha ricevuto una dieta standard e l'altra metà una dieta simile ma con alti livelli di fibre, come i cereali integrali. Dopo 12 settimane, il secondo gruppo mostrava maggiore riduzione dei livelli di glucosio nel sangue. I ricercatori hanno visto che l'aumento delle fibre aveva potenziato in particolare un gruppo di circa 15 batteri intestinali, favorendo la produzione di alcuni acidi grassi a catena corta (acido acetico e acido butirrico) che derivano dalla fermentazione dei carboidrati introdotti con il cibo.  


Questi composti creano un ambiente più acido nell'intestino, portando ad un aumento della produzione di insulina e a un migliore controllo della glicemia. "Appare sempre più importante - sottolinea Enzo Bonora, già presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid) - il ruolo dell'intestino nello sviluppo e nel controllo del diabete. In questo caso i batteri, potenziati dal consumo di fibre, agiscono sul cibo introdotto e ne ricavano sostanze che svolgono funzioni simili agli ormoni e quindi regolano il controllo della malattia. Le fibre alimentari, quindi, cambiano la flora intestinale in senso 'anti-diabetico'".

Una porzione di cereali integrali al giorno protegge dal diabete (12/09/2018)

Dai fiocchi di avena al pane di segale, chi preferisce i cereali integrali a quelli raffinati ha un rischio più basso di sviluppare diabete tipo 2. A confermare con ampi numeri i benefici delle fibre è uno studio pubblicato sul The Journal of Nutrition. Per capire se i noti effetti antidiabetici del grano integrale potessero essere estesi anche ad altri cereali non raffinati, i ricercatori della Università di tecnologia Chalmers a Göteborg, in Svezia, hanno esaminato i dati di 55.465 partecipanti attraverso uno studio di coorte danese. Tutti avevano tra i 50 ei 65 anni e non avevano inizialmente il diabete, ma 7.417 di loro hanno sviluppato la malattia nel corso di 15 anni.  Tuttavia, coloro che hanno riferito di aver consumato almeno 50 grammi al giorno di cereali integrali il rischio di diabete era molto inferiore. In particolare era del 22% più basso per le donne e del 34% più basso per gli uomini, rispetto a chi ne assumeva la quantità minima
. "Il risultato integra altri dati riportati in precedenza - commenta Enzo Bonora, past president della Società Italia di Diabetologia (Sid) -, ma è particolarmente solido per la numerosità campionaria e per l'aver incluso la valutazione di molti fattori potenzialmente confondenti quali consumo di alcol, fumo, attività fisica. Interessante è che i risultati erano sovrapponibili a prescindere dal tipo di cereale (frumento, segale, avena) e dai differenti prodotti alimentari (pane integrale di frumento, pane di segale, muesli di avena). Questo rende ampia la scelta".  Le fibre, aggiunge, "mantengono una flora batterica intestinale metabolicamente più salutare, riducono l'aumento della glicemia dopo il pasto e questo determina un minore stress delle cellule che producono insulina". Quindi, conclude, "no all'esclusione dei carboidrati dalla dieta, come evidenziato anche in un recente studio pubblicato da Lancet Public Health, ma preferire quelli poco raffinati. In un momento in cui i media veicolano messaggi spesso confondenti sull'alimentazione, è importante restare ancorati a quello che viene documentato dalla scienza". 

IL NUOVO SITO WEB DELL'ASSOCIAZIONE DIABETICI DI ROVIGO






giovedì 13 settembre 2018

ACQUA E FANGO di Maurizio Burgato

ACQUA E FANGO



La montagna è superba e nobile, non si sposta ed ogni cosa è al suo posto che si può toccare. Di te cosa tocco? La nebbia? Le canne che si spostano al vento? O la sabbia che vola in acqua? Se tutto è così sfuggevole perché sono qui? Sono belli i tramonti, anzi le albe sono più belle ed anche i pomeriggi assolati sono belli! Un giorno io e te saremo trasportati dal vento ed i nostri figli si innamoreranno, anche se non siamo roccia, ma solo acqua e fango.
Sono le riflessioni nostalgiche di chi ha vissuto da bambino tanti anni fa nel Delta del Po, dove tutto è sfuggevole e solo ricordo. Il fiume è come un amico al quale dare del "tu".
La poesia accompagna il video di 
Maurizio Burgato pubblicato in Youtube all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=RLUff7UZiSc
che ho ripreso e trasformata in video con testo, dove ho messo anche alcuni fotogrammi all'inizio e alla fine e l’intero commento originale del video.
Pino Schiesari

IL VIDEO IN FACEBOOK



IL VIDEO ORIGINALE IN YOUTUBE



Acqua e fango

La nobile e superba montagna
non si sposta,
lei è una roccia
le nubi la confondono un po’
ma poi riappare,
si staglia chiara all’orizzonte
e se vai…
ogni cosa è al suo posto.


Tu no,
tu vai e vieni,
nel tuo movimento lento
ogni cosa cambi,
come se facessi apposta
perché nessuno si ritrovi.

Forse ero qui,
forse ero là.
Lì,
sono certo la spiaggia era lì,
e poco più in qua c’era il capanno
lì sedeva mio padre,
mi sento da bambino
quando cantavo,
ma ora è sparito tutto,
tranne le canzoni
che si sentono ancora.

Per far peggio ti confondi nella nebbia
non sapendo che tu e la nebbia siete una cosa sola.

Da 400 anni emergi dall’acqua
senza guardare dove ci porti.

Tentano di fermarti
tra argini dighe e ponti
ma non ti fanno nemmeno il solletico.
Io e te,
liberi senza meta,
padre e figlio.
Stessa pasta irrequieta.

L’occhio si perde agli orizzonti,
nelle campagne e nei canneti
non c’è riferimento,
nessuno veda da quale parte inizi,
nessuno veda da quale parte finisci.

La nobile montagna io la tocco,
riconosco il sasso dove salivo.

Da te cosa tocco?
La nebbia?
Le canne che si spostano al vento?
O la sabbia che vola in acqua?

Ma allora
se sei così sfuggente dimmi:
come mai io sono qui?
come mai conosco il tuo nome?
Come mai conosco gli odori dei tuoi venti?
Come mai conosco i tuoi suoni?
Nobile tu non sei
E io nemmeno
Ma io e te
siamo.

Le sere sono i pezzi più belli che hai
veri quadri d’autore,
una la dipingi di rosso
e l'altra di verde
ma in tutte ci metti il silenzio
quel silenzio che piace a me
perché tu e il silenzio siete una cosa sola.

No! mi sbaglio,
le albe sono le più belle
ci metti sempre la nebbiolina,
inumidisci il paesaggio con un po’ di saliva
confondi le ombre
e la luce ti gira dietro
come in valzer ballato lento.

Anche i pomeriggi assolati li fai bene.

Credo che un giorno
diventerò come te,
nel tempo io e te,
vagheremo come quelle canzoni sulla spiaggia sparita,
i venti ci porteranno a terra,
fino alle orecchie dei nostri figli,
che s’innamorino di noi
anche se non saremo rocce
ma solo acqua e fango


giovedì 30 agosto 2018

MESOLA (FE), IL CASTELLO E IL PONTE DI BARCHE SUL PO DI GORO


IL PO DI GORO È IL CONFINE DI DUE REGIONI,

“UN CONFINE CHE NON INTERESSA” – DA RAI 1 LINEA BLU

Alla gente delle due Regioni (Veneto ed Emilia-Romagna) il confine “non interessa granché”. A dirlo sono la conduttrice Donatella Bianchi e Valentina Roma, una guida “ambientale escursionista”, in bici sulla riva destra del Po di Goro, all’altezza di Mesola. Si parla della storia di questa cittadina rinascimentale e del suo Castello, costruito nel 1578 dal Duca Alfonso II, ultimo discendente della dinastia degli Este; allora questo territorio era un’isola che si affacciava direttamente sul mare Adriatico; ora il mare è lontano chilometri.
Una residenza di corte sfarzosa al punto da poter competere per dimensioni e magnificenza con il più antico Castello di Ferrara, simbolo assoluto del dominio estense. Quattro imponenti torri, mura merlate, grandi finestre fanno del Castello una struttura a metà tra una fortezza e una dimora di lusso o Delizia, allora protetta da nove miglia di cinta muraria e circondata da un bosco per la caccia.
Il Castello ospita il Museo del Bosco e del Cervo della Mesola.
Le immagini dall’alto ci portano sul ponte di barche di Gorino che collega Gorino Veneto a Gorino Ferrarese. Se non ci fosse questo ponte … Ma c’è … ed ha una funzione molto importante per gli abitanti delle due Regioni.
Un brevissimo video di due minuti estratto dalla trasmissione del 14 aprile, che testimonia la bellezza di questi luoghi, parte del Delta del Po, Patrimonio dell’Umanità e Riserva di Biosfera Unesco. Questo l’indirizzo dell’intera puntata: https://www.raiplay.it/video/2018/04/Lineablu-Delta-del-Po-bdfe88fe-4273-433d-b2a1-49c71906e329.html
Pino Schiesari





FOTOGRAMMI ESTRATTI DAL VIDEO






















martedì 28 agosto 2018

DA RAI 2 - SERENO VARIABILE - NELLA PIALASSA DI RAVENNA - DELTA DEL PO




TANTI CIGNI E FENICOTTERI NELLA PIALASSA 
DELLA BAIONA DI RAVENNA
È grazie alla RAI ed ai conduttori dei programmi divulgativi, se possiamo godere delle bellezze naturali del nostro Delta del Po, di quello attivo e di quello storico. Segnaliamo il programma “Sereno Variabile” di RAI 2 di domenica 26 agosto, che può essere guardato in RAI PLAY collegandosi a questo link . Protagonista della puntata è stato il Parco del Delta del Po nel suo versante romagnolo e i lidi a nord di Ravenna: Marina Romea, Casal Borsetti e Porto Corsini.
In questo post abbiamo estratto le immagini che si riferiscono alla visita nella laguna della Pialassa della Baiona, formata da diversi canali nei quali sono presenti numerosi capanni da caccia e da pesca, presso uno dei quali - denominato Capanno del Pontaccio - trovò rifugio Giuseppe Garibaldi il 7 agosto 1849. È un’area inclusa nella lista delle zone umide italiane di importanza internazionale tutelate dalla Convenzione di Ramsar e fa parte del Parco regionale del Delta del Po. 
Anche in questa area c’è la presenza dei Fenicotteri Rosa, ma il particolare che stupisce è la vista di decine e decine di cigni tutti insieme, finora mai visti così numerosi nelle Lagune del Delta del Po. Lo spiega ad Osvaldo Bevilacqua, il bravissimo presentatore, l’accompagnatore Giampaolo Piovani della Pro Loco di Marina Romea, che ringraziamo per le sue interessanti informazioni.
Pino Schiesari


FOTOGRAMMI ESTRATTI DAL VIDEO