giovedì 28 gennaio 2016

LA VITTORIA DI PIRRO: IL GIGANTE SPENTO

LA CENTRALE ENEL DI ISOLA CAMERINI DI PORTO TOLLE - DELTA DEL PO RISERVA DI BIOSFERA

A distanza di oltre un anno dalla rinuncia dell'ENEL di riconvertire a carbone la Centrale di Polesine Camerini, un investimento da 2 miliardi e mezzo di euro, che nelle intenzioni avrebbe dato ossigeno al territorio dando lavoro a migliaia di persone durante i lavori di conversione, nessun  nuovo progetto da parte del colosso dell’energia italiano. Una storia lunga, durata 10 anni, di infinita farsa.
 Un anno fa la notizia è stata festeggiata come una vittoria, così il Gazzettino del 25 settembre 2014: “La rinuncia da parte di Enel alla riconversione della centrale di Porto Tolle «è un'ottima notizia non solo per le associazioni ambientaliste, ma per i cittadini, gli agricoltori, gli imprenditori veneti e romagnoli che hanno sempre visto il progetto come una minaccia per la salute, per l'ambiente e per le attività turistiche e agricole». Lo sostiene Legambiente, ricordando di aver condotto insieme al Wwf «fin dall'annuncio del progetto, nel 2005, una battaglia di idee, ma anche legale, atto dopo atto, contro la riconversione, coadiuvati da un gruppo di avvocati competenti e coraggiosi».
Inutili fino ad ora le sollecitazioni e le richieste all’ENEL “che l’investimento destinato al carbone del passato a Porto Tolle sia reindirizzato verso le fonti rinnovabili del futuro”.

Il giorno 18 gennaio 2016, a margine del Convegno “Delta del Po Riserva di biosfera” organizzato dalla Fondazione CARIPARO, il Ministro dell’Ambiente Gianluca  Galletti ha affermato che il futuro della Centrale sarà orientato al “turismo”.




 









La frazione Pila e il porto (di fronte alla Centale Enel)

La frazione di Pila e il porto 
PER CONOSCERE I PARTICOLARI TECNICI
E LA STORIA DELLA CENTRALE
CONSIGLIO 

https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_termoelettrica_di_Porto_Tolle