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martedì 25 dicembre 2018
lunedì 10 dicembre 2018
LA DELIZIA DI MESOLA NEL DELTA DEL PO
LA DELIZIA DI MESOLA NEL DELTA DEL PO
Domenica 9 dicembre 2018, una giornata con il sole nel Delta
del Po, diversamente dalla fitta nebbia incontrata nel percorso da Rovigo, una occasione per fare foto. Nel Delta non ci sono solo le valli, le
lagune, gli scanni, le barene e le deserte spiagge alle foci dei vari rami del Po,
dove le immagini da catturare sono quelle delle numerose colonie di amici “alati”
o quelle dei selvaggi canneti e dei meandri d’acqua. Il Delta è anche un luogo ricco
di storia. Uno di questi è il Castello
di Mesola, è proprio sulla strada, sulla Romea, sulla Riva destra del Po di
Goro; poco prima o poco dopo, dipende dalla direzione di marcia, l’antico sito
di San Basilio, che con Adria e Spina, nel IV – V secolo a.c., è stato una località portuale usata per gli
scambi commerciali con l'Ellade, l'antico mondo Greco. Ed ancora: a 12 Km dal Castello, l’antica Abbazia di Pomposa, risalente al
VI-VII secondo d.c., ancor prima del monaco Guido d'Arezzo che 1000 anni fa ideò
la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali.
Lascio ad Internet la descrizione di questi luoghi storici.
In questo post un mio brevissimo video realizzato con le foto scattate nella sosta presso il
Castello di Mesola.
Nel video ho messo
anche la foto completa del campanile del quale si vede solo la cima nella
sponda polesana del Po di Goro. Si tratta del campanile rimasto orfano della
sua Chiesa di Rivà d'Ariano nel Polesine, demolita per rinforzare gli argini
del fiume.
Buona visione.
Pino Schiesari alias Pino Vision
domenica 18 novembre 2018
Dragare il grande fiume: si o no? – VIDEO
DA TELESTENSE
Dragare il grande fiume: si o no? – VIDEO
17/11/2018
18:07·
E’ un tema che da anni divide perché schiera due fronti diversi a seconda della sensibilità ambientalista oppure delle esigenze economiche dei territorio attraversati dal grande fiume. Perché dragare il Po, oppure lasciare lo scorrimento naturale dei sedimenti, è un problema ancora molto percepito. I dati però parlerebbero chiaro e dicono che il letto del grande fiume, da parecchi decenni, invece di alzarsi si abbassa sempre di più. Ne abbiamo parlato con il geologo Marco Bondesan, ex docente Unife
venerdì 2 novembre 2018
DELTA VISION - IMMAGINI, LUCI E COLORI
DELTA VISION
IMMAGINI, LUCI E COLORI
con simbologia in 3D
Mi piace giocare con le immagini, con le luci ed i colori.
In questi giorni c’è l’occasione per farlo: il brutto tempo e il recente
intervento chirurgico. Le immagini di questo video sono quelle del Delta del
Po, quelle che riguardano la costa e il territorio di Porto Tolle. Per non
appesantire il video non ho messo didascalie per ricordare il nome delle
lagune, degli scanni, delle buse e dei rami del Po; qualche luogo è facilmente
riconoscibile, altri meno di ambienti simili fra loro, dove la topografia
cambia in continuazione.
Un tempo in alcuni degli scanni c’è stata vita; se vita si
può chiamare quella dei pescatori e dei raccoglitori di canne, una vita di
stenti, miseria e malattie. Sono luoghi raggiungibili solo via mare nella buona
stagione. Sono siti che hanno ispirato scrittori e registi con racconti di
storie, alluvioni e fatti di guerra.
Il 9 giugno 2015 l’Unesco ha inserito Il Delta del Po
nell’elenco delle “Riserve Mondiali delle Biosfera”, dalla foce dell’Adige, in
Veneto, alla foce del Reno, in Emilia Romagna. Un anno fa la decisione del
Parlamento che prevede la fusione dei due Parchi Regionali. Ora si vorrebbe
invece un Parco Nazionale.
È una delle aree umide di acqua più vaste d’Europa che
bisogna preservare e proteggere, ma è un territorio creato sia dal fiume, che
dall'opera dell'uomo che nei secoli ne ha regimentato le acque, bonificato i
terreni e creato insediamenti.
Nell'area del Delta, natura, storia, tradizione, cultura,
arte ed “economia” si intrecciano e compendiano. Qualsiasi sia la formula
organizzativa del futuro Parco deve tenere conto delle migliaia di famiglie che
vivono a ridosso dei corsi d’acqua, delle valli e delle sacche e che traggono
il sostentamento dalle attività
economiche connesse.
Pino Schiesari
martedì 9 ottobre 2018
IL DIABETE COINVOLGE TUTTE LE FAMIGLIE
RICONOSCERE I SEGNALI DELL'ALLARME
NELLA PROPRIA FAMIGLIA
“La famiglia e il diabete” è il tema del prossimo World
diabetes day, Giornata mondiale del diabete, 14 novembre 2018, ma lo sarà anche
di quella successiva, del 2019. L’importanza dell’argomento è tale che la
International diabetes federation (Idf) ha deciso di estendere su due anni
questa campagna, che culmina nello World diabetes day, ma che si articola in un
lavoro condotto lungo il corso di tutto l’anno.
Idf intende infatti sviluppare nel corso di questi due anni
una campagna per far crescere la consapevolezza dell’impatto che il diabete ha
sulla famiglia e promuovere il sostegno a chi deve fronteggiare questa
condizione. Contemporaneamente, la campagna intende mettere in primo piano il
ruolo essenziale della famiglia nella gestione, cura, prevenzione ed educazione
sul diabete.
La International diabetes federation si rivolge sia agli
individui (diabetici e no), sia alle associazioni, sia alle istituzioni, per
far crescere la conoscenza della problematica nelle persone, ma anche per
sollecitare interventi concreti, anche a livello governativo, per affrontare un
problema sanitario e sociale globale quale è ormai il diabete.
Per Idf la famiglia è essenziale sia perché tutte le famiglie
possono essere coinvolte dal diabete, la cui diffusione è in continua crescita,
sia perché proprio la famiglia, se resa consapevole della portata del problema,
può avere un ruolo chiave tanto nella buona gestione della patologia quanto
nella prevenzione.
Idf ricorda che il diabete riguarda praticamente tutte le
famiglie. La patologia è infatti in continua crescita ed è noto che, quando a
una persona viene diagnosticato il diabete, anche chi gli sta vicino ne è
inevitabilmente coinvolto.
Oggi, secondo i dati di Idf, oltre 425 milioni di persone
hanno il diabete. La maggioranza di loro ha un diabete di tipo 2 -sottolinea la
International diabetes federation- una forma della patologia che in larga parte
si può prevenire, attraverso una regolare attività fisica, un’alimentazione salutare
ed equilibrata, la promozione di comportamenti corretti, la creazione di
ambienti di vita sani. Secondo Idf, dunque, proprio la famiglia ha un ruolo
chiave da giocare nel contrasto di molti fattori di rischio di diabete di tipo
2 e deve quindi essere sostenuta con
progetti di educazione e con risorse e aiutata a vivere in ambienti e
condizioni salutari.
Idf sottolinea ancora che nel mondo una persona con diabete
su due non è stata diagnosticata e ribadisce che diagnosi precoce e trattamento
tempestivo sono fondamentali per prevenire le complicanze del diabete e
ottenere risultati positivi in termini di salute.
Tutte le famiglie sono potenzialmente attaccabili dal
diabete: quindi, la conoscenza dei sintomi e dei fattori di rischio per tutti i
tipi di diabete è indispensabile per favorire l’individuazione precoce della
patologia e quindi predisporre al più presto gli interventi di cura necessari.
Ecco perché è importante che tutte le famiglie siano bene informate sul
diabete.
Idf: il supporto della famiglia nella cura del diabete si è
dimostrato avere un effetto sostanziale nel migliorare la condizione di salute
delle persone con diabete. L’educazione, l’informazione, la conoscenza e la
consapevolezza possono fare molto per affrontare positivamente il diabete, sia
per prevenirlo, sia per gestirlo bene, tenendo lontane le complicanze. Ma
-osserva la Idf- meno di una persona su 4 membri di una famiglia ha accesso a
programmi di educazione sul diabete. Un rapporto che deve essere sostanzialmente
migliorato. Perché -argomenta Idf- è dimostrato che il supporto della famiglia
nella cura del diabete ha un effetto decisivo nel migliorare la salute delle
persone con diabete. Per questo è così importante che l’educazione e la
promozione della corretta autogestione del diabete siano accessibili a tutte le
persone con diabete e alle loro famiglie, per ridurre l’impatto emozionale e
psicologico della patologia, che può poi sfociare in una cattiva qualità della
vita.
(testo estratto da
https://tuttodiabete.it/world-diabetes-day-dedicato-alla-famiglia/)
ECCO I PRINCIPALI SINTOMI
SETE ECCESSIVA
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Sete eccessiva |
URINAZIONE FREQUENTE
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Urinazione frequente |
MANCANZA DI ENERGIA
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Problemi alla vista |
LENTEZZA NELLA GUARIGIONE DI FERITE
![]() |
Lentezza nella guarigione di ferite |
domenica 16 settembre 2018
OCCHIO ALLA PREVENZIONE DEL DIABETE
ATTENTI ALLA NUOVA PANDEMIA
Da
molti anni nel Delta non è più come nei primi 50-70 anni del secolo
scorso. Sono state debellate le malattie caratteristiche degli
ambienti paludosi, privi di acqua potabile, abitazioni salubri,
ospedali: malaria, tifo, tbc e quant’altro si associ. Ma, come nel
resto delle altre zone del Polesine , dell’Italia e del Mondo,
altre insidie minacciano la nostra salute e fra queste il diabete
, una vera e propria pandemia che si sta pericolosamente diffondendo.
Lasciando le cifre alle pubblicazioni specializzate, in questo post
segnalo quanto da me pubblicato oggi in un blog dell’Associazione
Diabetici di Rovigo. C’è un video del Corriere della Sera –
Sezione Salute e due articoli di un medico specialista. Ci sono molti
spunti interessanti sul tema, utili a chi ha il diabete, ma
soprattutto a chi non lo ha. Pino Schiesari
MEDICINALI - DIETA - ATTIVITA' FISICA
NECESSARIO PERSONALIZZARE
MA NON SEMPRE SI RIESCE
MA NON SEMPRE SI RIESCE
Come
individuare i futuri malati e «convincerli» ad adottare uno stile
di vita sano prima che sia troppo tardi - a cura di Luigi Ripamonti
/CorriereTV Il dottor Lorenzo Piemonti, direttore del Centro di
ricerca sul diabete presso l’ospedale San Raffaele di Milano, ci
spiega come viene affrontata oggi questa patologia. Le strategie
vanno dai farmaci all’educazione verso i corretti stili di vita. Le
medicine sono tagliate su misura e il medico può aiutarci a
scegliere quelle più adatte a noi. Il professore ci parla delle
nuove scoperte genetiche sul diabete, di quanto contano
l’ereditarietà e l’ambiente percentualmente. La nuova strada è
quella di tracciare l’identikit del futuro malato in modo da
raggiungerlo prima di sviluppare la patologia, anche aiutandosi con
l’intelligenza artificiale.
DA CORRIERE DELLA SERA - SALUTE
da DottNet
Funzione anti-diabete per i cibi ricchi di fibre (11/03/2018)
Enzo
Bonora, già presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid)
Una
dieta ricca di fibre svolge una funzione anti-diabete perché aumenta
i batteri 'amici' presenti nell'intestino, migliorando
il controllo degli zuccheri nel sangue. Uno studio pubblicato su
Science getta le basi per un intervento in grado di migliorare la
vita dei quasi 4 milioni di italiani che soffrono di diabete. Il
diabete di tipo 2 è una malattia legata agli stili di vita che
riduce la capacità dell'insulina di
regolare la presenza di zuccheri nel sangue, causando danni a tessuti
e organi.
Precedenti
ricerche hanno mostrato che le persone che consumano più fibre hanno
un rischio più basso di svilupparlo.
Per indagare sul legame tra fibre e diabete, i ricercatori Rutgers
University, nel New Jersey, hanno diviso i partecipanti allo studio
in due gruppi, la metà dei quali ha ricevuto una
dieta standard e l'altra metà una dieta simile ma con alti livelli
di fibre, come i cereali integrali. Dopo 12 settimane, il secondo
gruppo mostrava maggiore riduzione
dei livelli di glucosio nel sangue. I ricercatori hanno visto che
l'aumento delle fibre aveva potenziato in particolare un gruppo di
circa 15 batteri intestinali, favorendo
la produzione di alcuni acidi grassi a catena corta (acido
acetico e acido butirrico) che derivano dalla fermentazione dei
carboidrati introdotti con il cibo.
Questi
composti creano un ambiente più acido nell'intestino, portando ad un
aumento della produzione di insulina e
a un migliore controllo della glicemia. "Appare sempre più
importante - sottolinea Enzo Bonora, già presidente della Società
Italiana di Diabetologia (Sid) - il ruolo dell'intestino nello
sviluppo e nel controllo del diabete. In
questo caso i batteri, potenziati dal consumo di fibre,
agiscono sul cibo introdotto e ne ricavano sostanze che svolgono
funzioni simili agli ormoni e quindi regolano il controllo della
malattia. Le fibre alimentari, quindi, cambiano la flora intestinale
in senso 'anti-diabetico'".
Una porzione di cereali integrali al giorno protegge dal diabete (12/09/2018)
Dai
fiocchi di avena
al pane di segale, chi preferisce i cereali integrali a quelli
raffinati ha un rischio più basso di sviluppare diabete tipo 2. A
confermare con ampi numeri i benefici delle
fibre è uno studio pubblicato sul The Journal of Nutrition. Per
capire se i noti effetti antidiabetici del grano integrale potessero
essere estesi anche ad altri cereali non raffinati, i ricercatori
della Università di tecnologia Chalmers a Göteborg, in Svezia,
hanno esaminato i
dati di 55.465 partecipanti attraverso uno studio di coorte danese.
Tutti avevano tra i 50 ei 65 anni e non avevano inizialmente il
diabete, ma 7.417 di loro
hanno sviluppato la malattia nel corso di 15 anni. Tuttavia,
coloro che hanno riferito di aver consumato almeno 50 grammi al
giorno di cereali integrali il rischio di diabete era molto
inferiore. In particolare era del 22% più basso per le donne e del
34% più basso per gli uomini, rispetto a chi ne assumeva la quantità
minima
.
"Il risultato integra altri dati riportati in precedenza -
commenta Enzo Bonora, past president della Società Italia di
Diabetologia (Sid) -, ma
è particolarmente solido per la numerosità campionaria e per l'aver
incluso la valutazione di molti fattori potenzialmente confondenti
quali consumo di
alcol, fumo, attività fisica. Interessante è che i risultati erano
sovrapponibili a prescindere dal tipo di cereale (frumento, segale,
avena) e dai differenti prodotti alimentari (pane integrale di
frumento, pane di segale, muesli di avena). Questo
rende ampia la scelta". Le fibre, aggiunge, "mantengono
una flora batterica intestinale metabolicamente più salutare,
riducono l'aumento della
glicemia dopo il pasto e questo determina un minore stress delle
cellule che producono insulina". Quindi, conclude, "no
all'esclusione dei carboidrati dalla dieta, come evidenziato anche in
un recente studio pubblicato da Lancet
Public Health, ma preferire quelli poco raffinati. In un momento in
cui i media veicolano messaggi spesso confondenti sull'alimentazione,
è importante restare ancorati a quello che viene documentato dalla
scienza".
IL NUOVO SITO WEB DELL'ASSOCIAZIONE DIABETICI DI ROVIGO
giovedì 13 settembre 2018
ACQUA E FANGO di Maurizio Burgato
ACQUA
E FANGO
Sono le riflessioni nostalgiche di chi ha vissuto da bambino tanti anni fa nel Delta del Po, dove tutto è sfuggevole e solo ricordo. Il fiume è come un amico al quale dare del "tu".
La poesia accompagna il video di Maurizio Burgato pubblicato in Youtube all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=RLUff7UZiSc
che ho ripreso e trasformata in video con testo, dove ho messo anche alcuni fotogrammi all'inizio e alla fine e l’intero commento originale del video.
Pino Schiesari
IL VIDEO IN FACEBOOK
IL VIDEO ORIGINALE IN YOUTUBE
Acqua
e fango
La nobile e superba montagna
non si sposta,
lei è una roccia
le nubi la confondono un po’
ma poi riappare,
si staglia chiara all’orizzonte
e se vai…
ogni cosa è al suo posto.
La nobile e superba montagna
non si sposta,
lei è una roccia
le nubi la confondono un po’
ma poi riappare,
si staglia chiara all’orizzonte
e se vai…
ogni cosa è al suo posto.
Tu no,
tu vai e vieni,
nel tuo movimento lento
ogni cosa cambi,
come se facessi apposta
perché nessuno si ritrovi.
Forse ero qui,
forse ero là.
Lì,
sono certo la spiaggia era lì,
e poco più in qua c’era il capanno
lì sedeva mio padre,
mi sento da bambino
quando cantavo,
ma ora è sparito tutto,
tranne le canzoni
che si sentono ancora.
Per far peggio ti confondi nella nebbia
non sapendo che tu e la nebbia siete una cosa sola.
Da 400 anni emergi dall’acqua
senza guardare dove ci porti.
Tentano di fermarti
tra argini dighe e ponti
ma non ti fanno nemmeno il solletico.
Io e te,
liberi senza meta,
padre e figlio.
Stessa pasta irrequieta.
L’occhio si perde agli orizzonti,
nelle campagne e nei canneti
non c’è riferimento,
nessuno veda da quale parte inizi,
nessuno veda da quale parte finisci.
La nobile montagna io la tocco,
riconosco il sasso dove salivo.
Da te cosa tocco?
La nebbia?
Le canne che si spostano al vento?
O la sabbia che vola in acqua?
Ma allora
se sei così sfuggente dimmi:
come mai io sono qui?
come mai conosco il tuo nome?
Come mai conosco gli odori dei tuoi venti?
Come mai conosco i tuoi suoni?
Nobile tu non sei
E io nemmeno
Ma io e te
siamo.
Le sere sono i pezzi più belli che hai
veri quadri d’autore,
una la dipingi di rosso
e l'altra di verde
ma in tutte ci metti il silenzio
quel silenzio che piace a me
perché tu e il silenzio siete una cosa sola.
No! mi sbaglio,
le albe sono le più belle
ci metti sempre la nebbiolina,
inumidisci il paesaggio con un po’ di saliva
confondi le ombre
e la luce ti gira dietro
come in valzer ballato lento.
Anche i pomeriggi assolati li fai bene.
Credo che un giorno
diventerò come te,
nel tempo io e te,
vagheremo come quelle canzoni sulla spiaggia sparita,
i venti ci porteranno a terra,
fino alle orecchie dei nostri figli,
che s’innamorino di noi
anche se non saremo rocce
ma solo acqua e fango
giovedì 30 agosto 2018
MESOLA (FE), IL CASTELLO E IL PONTE DI BARCHE SUL PO DI GORO
IL PO DI GORO È IL CONFINE DI DUE REGIONI,
“UN CONFINE CHE NON INTERESSA” – DA RAI 1 LINEA BLU
Alla gente delle due Regioni (Veneto ed Emilia-Romagna) il
confine “non interessa granché”. A dirlo sono la conduttrice Donatella Bianchi
e Valentina Roma, una guida “ambientale escursionista”, in bici sulla riva
destra del Po di Goro, all’altezza di Mesola. Si parla della storia di questa
cittadina rinascimentale e del suo Castello, costruito nel 1578 dal Duca
Alfonso II, ultimo discendente della dinastia degli Este; allora questo
territorio era un’isola che si affacciava direttamente sul mare Adriatico; ora
il mare è lontano chilometri.
Una residenza di corte sfarzosa al punto da poter competere per
dimensioni e magnificenza con il più antico Castello di Ferrara, simbolo
assoluto del dominio estense. Quattro imponenti torri, mura merlate, grandi
finestre fanno del Castello una struttura a metà tra una fortezza e una dimora
di lusso o Delizia, allora protetta da nove miglia di cinta muraria e
circondata da un bosco per la caccia.
Il Castello ospita il Museo del Bosco e del Cervo della
Mesola.
Le immagini dall’alto ci portano sul ponte di barche di
Gorino che collega Gorino Veneto a Gorino Ferrarese. Se non ci fosse questo
ponte … Ma c’è … ed ha una funzione molto importante per gli abitanti delle due
Regioni.
Un brevissimo video di due minuti estratto dalla
trasmissione del 14 aprile, che testimonia la bellezza di questi luoghi, parte
del Delta del Po, Patrimonio dell’Umanità e Riserva di Biosfera Unesco. Questo
l’indirizzo dell’intera puntata: https://www.raiplay.it/video/2018/04/Lineablu-Delta-del-Po-bdfe88fe-4273-433d-b2a1-49c71906e329.html
Pino Schiesari
martedì 28 agosto 2018
DA RAI 2 - SERENO VARIABILE - NELLA PIALASSA DI RAVENNA - DELTA DEL PO
TANTI CIGNI E FENICOTTERI NELLA PIALASSA
DELLA BAIONA DI
RAVENNA
È grazie alla RAI ed ai conduttori dei programmi
divulgativi, se possiamo godere delle bellezze naturali del nostro Delta del
Po, di quello attivo e di quello storico. Segnaliamo il programma “Sereno
Variabile” di RAI 2 di domenica 26 agosto, che può essere guardato in RAI PLAY collegandosi
a questo link . Protagonista della puntata è stato il Parco del
Delta del Po nel suo versante romagnolo e i lidi a nord di Ravenna: Marina
Romea, Casal Borsetti e Porto Corsini.
In questo post abbiamo estratto le immagini che si
riferiscono alla visita nella laguna della Pialassa della Baiona, formata da
diversi canali nei quali sono presenti numerosi capanni da caccia e da pesca,
presso uno dei quali - denominato Capanno del Pontaccio - trovò rifugio
Giuseppe Garibaldi il 7 agosto 1849. È un’area inclusa nella lista delle zone
umide italiane di importanza internazionale tutelate dalla Convenzione di Ramsar
e fa parte del Parco regionale del Delta del Po.
Anche in questa area c’è la
presenza dei Fenicotteri Rosa, ma il particolare che stupisce è la vista di
decine e decine di cigni tutti insieme, finora mai visti così numerosi nelle
Lagune del Delta del Po. Lo spiega ad Osvaldo Bevilacqua, il bravissimo
presentatore, l’accompagnatore Giampaolo Piovani della Pro Loco di Marina
Romea, che ringraziamo per le sue interessanti informazioni.
Pino Schiesari
FOTOGRAMMI ESTRATTI DAL VIDEO








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