LA POETICA VISIONE DEL DELTA DI FABRIZIA BURGATO
E’ vero il proverbio secondo il quale “le ore del mattino
hanno l’oro in bocca”. Le foto migliori di Fabrizia sono quella fatte all’alba,
con il sole che spunta all’orizzonte e sembra sorgere dal mare. Assomigliano ai
tramonti, ma si distinguono dal colore più tenue che dal rosa, piano piano,
diventa argenteo. Il cielo è leggermente velato, la campagna è verde, rinvigorita dal fresco
della notte ed i pescatori iniziano la loro dura giornata nella Sacca. Si,
anche se non si vedono, sono nel loro
“orto” di vongole e cozze, nelle loro “cavane”, vere e proprie officine, dove
smistano e preparano il raccolto. Ed è
ancora poesia quando Fabrizia vede il tramonto, i cieli
plumbei e minacciosi, le case abbandonate, le barche dismesse, le cose del passato, le lunghe strade senza
fine, gli immensi vuoti della campagna, le geometrie degli alberi, dei ponti di
legno e di barche. Come i pittori, assegna un nome alle sue opere: il
cancello del cielo, un balcone sul delta, e viene la sera, la strada verso
casa, tra cielo e mare … ti aspetto, è primavera … svegliatevi bambine. E altri
titoli legati ai luoghi e all’immagine, come “CHE NOIA QUESTI TRAMONTI …
meravigliosi nell’estremo Delta del Po”,
è “Il momento in cui il cielo e mare si uniscono”. Una sola immagine con la nebbia. Non ama la nebbia , come i gabbiani, che stridono per rompere il silenzio che sospende il tempo.